Infrazione dell’Unione europea contro l’Italia sulle discariche

Il nostro Paese è nel mirino di Bruxelles anche per l’abuso indiscriminato dei contratti a tempo per gli insegnanti

Infrazione dell’Unione europea contro l’Italia sulle discariche

Bruxelles ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia per il mancato e corretto recepimento della direttiva sulle discariche, che stabilisce i requisiti per prevenire effetti negativi dei rifiuti sulla salute umana e l’ambiente.

L’Italia, spiega Bruxelles, non ha definito correttamente che i rifiuti sottoposti a incenerimento devono essere segnalati come smaltiti in discarica; il tipo di rifiuti che possono essere inviati in una discarica per rifiuti pericolosi; e le specifiche per lo stoccaggio temporaneo del mercurio metallico.

Dopo l’invio formale della lettera di costituzione in mora, Roma ha due mesi per rispondere e colmare le lacune segnalate. In caso di risposta insoddisfacente, Bruxelles potrebbe decidere di portare avanti l’iter.

Il M5S denuncia: governo in ritardo sulla gestione delle discariche

“Purtroppo il governo Meloni, anche su questo fronte, si fa trovare impreparato e in ritardo su un tema che non può essere trascurato. Le gestione delle discariche continua a non essere adeguata. Quando il Movimento 5 stelle era al governo avevamo investito sulle bonifiche a partire dalle discariche abusive, avviando una direzione generale all’interno del ministero dell’Ambiente che era riuscita a incrementare del 900% la capacità di spesa dei fondi, poi cancellata dai ministri che si sono succeduti. È necessario riprendere il percorso che avevamo intrapreso, e rendere operativo il ministero dell’Ambiente direzionando gli investimenti sulle bonifiche anche interfacciandosi con le Regioni. Il governo non perda tempo, non ci sono scuse quando si tratta di occuparsi delle esigenze degli italiani e di territori spesso troppo trascurati”, dicono Sergio Costa, vicepresidente della Camera, e Ilaria Fontana, vicecapogruppo M5S alla Camera.

Altre infrazioni in corso: sui permessi per i progetti green e sui contratti a tempo dei docenti

La Commissione europea porta, poi, avanti l’iter di infrazione contro l’Italia e altri sette Paesi Ue per non aver recepito nel diritto nazionale le norme Ue per accelerare le autorizzazioni per i progetti green, modificando la direttiva energie rinnovabili. La scadenza per il recepimento era il primo luglio.

La Commissione ha poi avviato una procedura di infrazione contro l’Italia per le condizioni di lavoro “discriminatorie” create dall’abuso dei contratti a tempo determinato per gli insegnanti. Bruxelles ha inviato a Roma una lettera di costituzione in mora per non aver adeguato la legislazione interna alla direttiva Ue sul lavoro a tempo determinato, con conseguente discriminazione sui salari.

L’Italia ha due mesi per rispondere, oppure Bruxelles potrà decidere di andare avanti nella procedura.