“Noi di certo non siamo la stampella del governo”. Parla Como (minoranza Cgil)

Como, l'esponente Cgil che organizzò la contestazione a Meloni al congresso di Rimini, lancia la carica: "Non possiamo aspettare la Cisl"

“Noi di certo non siamo la stampella del governo”. Parla Como (minoranza Cgil)

Eliana Como, della minoranza Cgil, è la sindacalista che organizzò la contestazione quando Giorgia Meloni fu ospite del congresso della Cgil a Rimini, inviata dal segretario Maurizio Landini. Fu la famosa protesta dei peluches e del “Meloni sentiti sgradita”.

Como, pentita per quella contestazione?
“Mai stata così orgogliosa… Meloni può stare benissimo sul palco della Cisl, ma non su quello della Cgil! Quell’invito era fuori luogo”.

In effetti oggi (ieri, ndr) sembrava molto a suo agio all’addio di Sbarra…
“È andata lì per riconoscere che la Cisl ha accettato tutto ciò che il governo ha fatto in questi due anni. Quando venne a Rimini, si era appena insediata e c’era qualcuno che le dava credito (anche se quella visita avvenne subito dopo la strage di Cutro e molti di noi sapevano come sarebbe stato il futuro). Ieri invece non è stata una questione di un’apertura di credito sul futuro, si sono riconosciuti l’un l’altro”.

La Cisl da tempo ha rotto l’unione sindacale e va per la sua strada, una frattura che rende tutti i lavoratori più deboli. Crede che la rottura si sanerà, vista la crisi economica che i lavoratori stanno affrontando affrontare?
“L’unità sindacale è sempre auspicabile, ma anche prima del governo Meloni, spesso dovevamo “aspettare” le decisioni della Cisl per gli scioperi generali. Oggi, se unità sindacale significa dover ancora attendere che la Cisl decida di fare opposizione, preferisco non farlo. Saremo più deboli, ma almeno scendiamo in campo e diamo battaglia. Direi che è arrivato il momento che chi ha deciso di fare il sindacato, faccia il sindacato e chi ha deciso di fare la stampella del governo, continui a fare la stampella del governo…”.