La pace in Medio Oriente traballa. Da una parte per gli annunci di Donald Trump, che continua a ribadire il suo piano per Gaza che non darebbe la possibilità ai palestinesi di tornare in quella terra. E dall’altra per gli annunci di Hamas, che mette in ghiaccio la liberazione degli ostaggi.
Il piano di Trump: i palestinesi non torneranno a Gaza
Trump, in un’intervista a Fox News, ha detto che i palestinesi non avrebbero diritto di tornare a Gaza “perché avranno alloggi molto migliori”, venendo costruito – secondo il presidente Usa – “un posto permanente per loro”. Insomma, Trump ribadisce di voler acquistare e controllare Gaza, impedendo però ai palestinesi di vivere nella loro terra.
Hamas congela il rilascio degli ostaggi
Il portavoce di Hamas, Abu Obeida, ha invece annunciato che verrà rinviato il rilascio degli ostaggi “fino a nuovo avviso”. Hamas parla di “violazioni del nemico e mancato rispetto dei termini dell’accordo, dal ritardo nel ritorno degli sfollati nella Striscia di Gaza settentrionale, alle sparatorie e ai bombardamenti in varie aree della Striscia, fino alla mancata consegna di aiuto”.
Immediata la reazione del ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, secondo cui questo annuncio “è una totale violazione dell’accordo di cessate il fuoco e dell’accordo per il rilascio degli ostaggi”. Per questa ragione, Katz dice di aver dato istruzioni all’esercito “di prepararsi al massimo livello di allerta per qualsiasi possibile scenario a Gaza”. Il premier di Tel Aviv, Benjamin Netanyahu, ha indetto delle consultazioni di sicurezza, anticipando inoltre alla mattinata di domani la riunione del gabinetto di sicurezza che era prevista per il pomeriggio.