Vacilla sempre più l’accordo per il cessate il fuoco siglato da Benjamin Netanyahu e Hamas. Secondo fonti israeliane, citate dal quotidiano Haaretz, il primo ministro di Tel Aviv intende sabotare l’accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi dalla Striscia di Gaza. “È uno show – ha detto una fonte – Netanyahu sta segnalando molto chiaramente che non vuole passare alla fase successiva”.
Per riuscirci, come rivela a Haaretz un funzionario israeliano che ha chiesto l’anonimato, Netanyahu “sta inviando una squadra senza mandato e senza la capacità di fare alcunché”.
Che le cose stiano così è più che un sospetto. I media israeliani, infatti, hanno effettivamente riferito dell’invio di una delegazione israeliana a Doha, in Qatar, ma solo per discutere di “dettagli tecnici” dell’accordo di tregua in corso con Hamas e non per avviare il negoziato sulla seconda fase dell’intesa. Ma non è tutto. A lasciar pensare che sia in già iniziato il tentativo di sabotaggio c’è anche la costatazione che l’accordo prevedeva che il negoziato sulla seconda fase iniziasse al 16esimo giorno di tregua, ossia lunedì scorso, ma, malgrado la disponibilità di Hamas, la trattativa di pace non è ancora nemmeno iniziata.
“Netanyahu vuole sabotare i negoziati per la fase due del cessate il fuoco così da riprendere la guerra”. I media israeliani rivelano la strategia di Bibi
Un’altra fonte ha ammonito sul fatto che il comportamento di Netanyahu potrebbe mettere a rischio anche l’attuazione della prima fase dell’accordo, avviata il 19 gennaio scorso, che prevede il rilascio di 33 ostaggi nell’arco di 42 giorni.
“Il processo sta funzionando, gli ostaggi vengono rilasciati, ma Hamas lo sta facendo con l’aspettativa di una seconda fase, che porti a un cessate il fuoco pieno e al ritiro israeliano da Gaza. Una volta che Hamas si renderà conto che non ci sarà una seconda fase, potrebbe non completare la prima”, ha spiegato la fonte ad Haaretz.