Anche Giorgetti si mette l’elmetto: “Più spese militari nel bilancio Ue”

La scorsa estate il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, frenava i progetti di Meloni e Crosetto. Ora ha cambiato idea.

Anche Giorgetti si mette l’elmetto: “Più spese militari nel bilancio Ue”

Si fa presto a cambiare idea. La scorsa estate, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel suo ruolo di guardiano dei conti pubblici, aveva frenato sulle promesse di Giorgia Meloni e del ministro della Difesa Guido Crosetto sulla spesa militare dell’Italia. Raggiungere il 2% del Pil è impensabile, allo stato attuale delle finanze pubbliche, era la linea di Giorgetti.

Oggi il cambio di prospettiva. Anche Giorgetti si piega al richiamo di Mark Rutte che ha chiamato a raccolta gli Alleati e, dando eco alle pressioni di Donald Trump, li ha messi davanti alla realtà del futuro: la spesa militare della Nato sarà “molto, molto, molto di più” del 2% del Pil.

Crescerà ben oltre quella soglia destinata a essere spazzata via dalla nuova realtà geopolitica, nella convinzione – diventata il mantra del segretario generale dell’Alleanza – che “per prevenire la guerra” sia necessario “prepararsi alla guerra”.

Giorgetti cambia idea: spendere di più nella Difesa

L’Italia è fiduciosa, dice ora il numero uno di via XX Settembre, che l’Ue allenterà le regole fiscali per consentire agli Stati membri di aumentare le spese militari. “La posizione politica in Europa si sta muovendo”, dichiara Giorgetti in un’intervista al Financial Times online in cui sottolinea la “situazione eccezionale”. Giorgetti ha tracciato un parallelo tra la pandemia e il “grave” contesto geopolitico attuale, segnato dalla guerra in Ucraina e dalle pressioni Usa perché gli alleati europei paghino di più per la propria sicurezza.

Durante il Covid, ha spiegato, Bruxelles ha accettato di sospendere le regole fiscali del Patto di stabilità “perché la situazione era eccezionale”. “Se tutti i Paesi considerano strategico e cruciale per il futuro dell’Europa [rafforzare la difesa], l’Europa deve muoversi in questa direzione” ha aggiunto.

“Dobbiamo essere realistici e la realtà è che abbiamo una guerra in Europa”, ha detto Giorgetti, aggiungendo che occorre “prendere decisioni politiche che tengano conto di questa realtà”. Il ministro ha poi definito “impossibile” l’obiettivo, chiesto da Trump, di spendere almeno il 5% del Pil per la difesa rispettando le attuali regole fiscali dell’Ue che limitano il debito pubblico al 60% del Pil e il deficit al 3% del Pil. “Se si deve tagliare la spesa sanitaria per spendere nella difesa, è un problema politico. Siamo favorevoli a una politica europea comune per finanziare le spese per la difesa”, ha dichiarato Giorgetti.

“Se oggi tutti i Paesi decidono che è importante aumentare la spesa per la difesa, allora forse nel bilancio europeo potremmo aumentare questi fondi”, ha anche aggiunto. “L’Europa ha storicamente finanziato l’agricoltura, la coesione, la pesca. Se oggi l’Europa decide che è importante… allora dovrebbe finanziare la difesa”.

Ursula von der Leyen concorda: si investa di più nella Difesa europea

Ursula von der Leyen è ovviamente d’accordo. “Questo nuovo ciclo politico segna l’inizio di una nuova era nella difesa europea”, assicura la presidente della Commissione europea, in conferenza stampa a Danzica.

“Negli ultimi tre anni – continua – abbiamo aumentato la nostra produzione nella difesa, ma non basta. Dobbiamo fare di più, spendere di più, spendere meglio e spendere insieme”. La presidente ha confermato che l’esecutivo sta “preparando un Libro bianco sulla difesa europea, che sarà presentato entro metà marzo”.

C’è chi dice no come il Movimento Cinque Stelle

“Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti getta la maschera. Nell’intervista rilasciata al Financial Times auspica che si allentino i vincoli di bilancio europei per le spese della difesa e per l’acquisto di armi. Questa è l’Europa che vuole il governo Meloni: più fondi per la guerra mentre si continuerà ad applicare l’austerity per la spesa sociale, la sanità, i trasporti, la lotta alla povertà e le misure contro il caro bolletta”, afferma in una nota l’europarlamentare Pasquale Tridico, capodelegazione del Movimento 5 Stelle.