Le Lettere

I nani d’Europa

I nani d'Europa

La vittoria di Trump alle elezioni era prevedibile o comunque era una possibilità. Perché l’Ue si è fatta cogliere spiazzata? Il pensiero politico europeo mi pare largamente perdente.
Alessio Durante
via email

Gentile lettore, dire “pensiero europeo” è un ossimoro, una contraddizione in termini. Quale pensiero? L’aver fatto unicamente gli interessi Usa a danno dell’Europa fino a farsi distruggere senza batter ciglio i gasdotti Nord Stream, lei lo chiama pensiero? Prima della guerra noi europei avevamo ai confini una potenza nucleare amica e socia in affari. Adesso abbiamo ai confini la stessa potenza ma ostile, perché l’abbiamo dichiarata noi stessi nemica e colpita con le sanzioni più pesanti della Storia e col sequestro di 300 miliardi che Mosca aveva depositato nelle banche dell’Ue. Prima della guerra compravamo gas dalla Russia e lo pagavamo 19 euro. Adesso lo compriamo dall’America e lo paghiamo 40 euro, mentre gli americani, che ce lo vendono, lo pagano 7 euro. Tra poco inizieranno i negoziati per l’Ucraina e al tavolo ci saranno russi e americani ma quasi certamente non gli europei, pur avendo noi fornito a Kiev aiuti economici e militari pari a quelli statunitensi. C’è altro da sapere, per capire chi ha perso la guerra e il senno? Questo devastante risultato geopolitico è il frutto di una classe politica europea formata da nani inadeguati alla statura degli eventi: i Draghi, Letta, ecc., solo per restare agli italiani. E pensi alla politica estera in mano a russofobi come Ursula e ai fanatici nani baltici. Lei definirebbe questo un “pensiero europeo” o non piuttosto una pazzia?