Il Consiglio regionale lombardo ha approvato una mozione che chiede al governo di valutare l’uscita dall’Oms. Silvia Roggiani, deputata e segretaria regionale del Pd in Lombardia, il governo deve chiarire ed escludere questa ipotesi?
“È inaccettabile che questa proposta arrivi dalla Lega che guida la Regione che ha visto quasi il 40% dei morti di Covid. Uscire dall’Oms sarebbe un passo indietro pericolosissimo per la salute pubblica. Per questo insieme alle altre forze di opposizione abbiamo chiesto al Governo di riferire al più presto in Parlamento. Abbandonare l’unico organismo internazionale che ha il compito di coordinare la risposta globale alle emergenze sanitarie è totalmente insensato. Non è un caso che persino all’interno della maggioranza lombarda ci siano stati divisioni: Fratelli d’Italia e Lega hanno smentito l’assessore Bertolaso, che aveva espresso perplessità su questa idea assurda”.
Questa corsa a chi è più trumpista rischia di danneggiare l’Italia? Sono solo iniziative elettorali o teme possano avere conseguenze concrete?
“La destra italiana si ispira sempre ai modelli peggiori e questa volta ha superato il limite. Pur di inseguire Trump mette a rischio la sanità pubblica e la nostra economia, minacciata dai dazi annunciati dal presidente Usa. Non è solo una provocazione ma un segnale preoccupante di quanto questa destra sia irresponsabile. Invece di investire nella sanità pubblica, preferiscono distruggere il sistema di cooperazione internazionale che ci protegge dalle pandemie. Invece di rafforzare le nostre imprese e l’economia europea, vanno alla corte di chi farà perdere all’Italia 54mila posti di lavoro”.
Cosa rischia l’Italia in caso di reale uscita dall’Oms?
“Uscire dall’Oms significherebbe perdere un punto di riferimento fondamentale per la gestione delle emergenze sanitarie, l’accesso rapido ai vaccini e alle cure. Lo abbiamo visto con il Covid. Vorrebbe dire affrontare future pandemie da soli, senza strumenti e senza alleati. Il Pd si opporrà con ogni mezzo a questo scempio: la salute non può essere sacrificata sull’altare della propaganda sovranista”.