Sul caso Almasri ora il complotto è internazionale: il governo vuole un’inchiesta sulla Cpi

La Cpi indaga sull'Italia per il caso Almasri, ma per il governo la logica è sempre quella del complotto e chiede un'inchiesta sull'Aja.

Sul caso Almasri ora il complotto è internazionale: il governo vuole un’inchiesta sulla Cpi

La linea non cambia. Che sia in Italia o all’estero, per il governo sono sempre i giudici ad agire contro l’esecutivo. Insomma, un complotto globale per screditare l’esecutivo, a quanto sembra. La notizia dell’indagine della Corte penale internazionale dell’Aja sull’Italia per il caso Almasri viene accolta con la solita logica del complotto dalle destre. Il vicepremier, Antonio Tajani, dice che probabilmente andrebbe aperta un’inchiesta sulla Cpi, mentre il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, fa ironia.

L’indagine della Cpi sull’Italia

Secondo quanto scrive il quotidiano Avvenire, la Cpi ha aperto un fascicolo di indagine sull’operato del governo italiano per “ostacolo all’amministrazione della giustizia” sul caso Almasri, arrestato e poi rilasciato e rimpatriato in Libia nonostante il mandato di arresto a suo carico.

Nella denuncia sono indicati i nomi di alcuni esponenti del governo: Giorgia Meloni, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi. Secondo la denuncia, il governo italiano avrebbe “abusato” dei suoi poteri esecutivi “per disobbedire agli obblighi internazionali e nazionali”, decidendo di non consegnare il generale libico alla Cpi. E si cita l’articolo 70 dello Statuto di Roma che disciplina i provvedimenti contro chi ostacola la giustizia internazionale.

Il governo snobba L’Aja e la butta sul complottismo

Ironico il commento di Nordio: “Credo che a questo mondo tutti indaghino un po’ su tutto. Noi abbiamo fiducia nella giustizia umana, postulo la giustizia divina proprio perché la giustizia umana spesso è fallibile, ma accontentiamoci di quella che abbiamo e vediamo come va”.

Tajani prima cerca di trincerarsi in un “no comment”, ma poi spara contro la Cpi spiegando di avere “molte riserve sul comportamento della Corte su questa vicenda”. E da qui la controaccusa per difendere il governo dall’indagine: “Forse bisogna aprire un’inchiesta sulla Corte penale, bisogna avere chiarimenti su come si è comportata”. Insomma, l’Italia sembra volersi porre al di sopra dei mandati di arresto internazionali, giudicando anche i giudici e le loro decisioni. Tanto che per Tajani “l’atto inviato all’Italia era nullo”.