Si aggrava il bilancio della strage nella scuola Risbergska di Örebro, in Svezia. Al momento, le vittime sono dieci, tra cui il presunto killer, ma il numero potrebbe aumentare ulteriormente, secondo quanto riferito dalla polizia, poiché tra i feriti vi sarebbero almeno una decina di persone in condizioni critiche.
Sul caso, al centro di una delicata indagine, regna il massimo riserbo, anche se le forze dell’ordine svedesi hanno chiarito che l’evento, definito “la peggiore sparatoria di massa nella storia del Paese”, non è riconducibile a un atto di terrorismo di matrice ideologica o religiosa.
Svezia, l’indagine sulla strage nella scuola Risbergska di Orebro e lo sgomento del primo ministro
Secondo le autorità di Stoccolma, l’attacco sarebbe stato compiuto da un’unica persona, sebbene il movente resti ancora sconosciuto. L’uomo ha aperto il fuoco all’interno della scuola, che ospita un centro di istruzione per adulti frequentato da chi non ha completato la scuola primaria o secondaria e da studenti stranieri.
L’episodio ha lasciato sgomento il primo ministro svedese, Ulf Kristersson, che ha espresso il proprio cordoglio alle famiglie delle vittime, dichiarando: “È difficile comprendere la portata di ciò che è accaduto”.
La sparatoria che ha sconvolto il Paese scandinavo
Tutto è avvenuto intorno alle 12:30 di ieri, quando la polizia è stata chiamata a intervenire nella scuola primaria e secondaria per adulti di Örebro. L’istituto, frequentato da studenti con più di 20 anni e dotato di classi per immigrati, è stato teatro della sparatoria subito dopo la conclusione di un esame nazionale, in un momento in cui molti studenti avevano già lasciato l’edificio.
L’identità dell’attentatore non è ancora stata resa nota, ma secondo i media locali si tratterebbe di un 35enne che “non aveva precedenti penali, non era noto alle forze dell’ordine e non apparteneva alle gang criminali” che da tempo imperversano in Svezia.