Pnrr, confermati i ritardi: speso solo un terzo dei fondi

L'ultimo report di Openpolis, con i nuovi dati sui singoli progetti, conferma i ritardi nel Pnrr: è stato speso solo un terzo dei fondi.

Pnrr, confermati i ritardi: speso solo un terzo dei fondi

Di fatto, è solo una conferma. Ma che ora arriva con sempre più dati a disposizione e ben poco margine per dire che le cose stanno andando bene. Sul Pnrr è l’ultima analisi di Openpolis a certificare i ritardi del governo nella spesa dei fondi: solo un terzo delle risorse è stato effettivamente speso, quando mancano meno di due anni alla fine del progetto. L’ultima novità deriva dalla possibilità di accedere ai dati sull’avanzamento della spesa effettiva per ognuno dei quasi 270mila progetti del Piano. Cifre che ora sono disponibili su Italia Domani, il portale del governo per verificare l’avanzamento del Pnrr. Ma se questi dati ora sono disponibili è proprio per la pressione effettuata da Openpolis così come da reti della società civile e anche dal Parlamento per poter pubblicare tutti questi dettagli sul Piano, permettendo così di valutare l’impatto di ogni progetto attraverso OpenPnrr.

Pnrr, sui ritardi parlano i numeri

L’aggiornamento pubblicato da Openpolis permette di valutare la spesa effettuata per il Pnrr al 13 dicembre, ovvero la data dell’ultimo rilascio trimestrale: la spesa effettiva è stata di 58,6 miliardi, ovvero meno di un terzo rispetto al totale delle risorse, 194,4 miliardi. Parliamo, quindi, del 30,14% delle risorse effettivamente spese. La percentuale di spesa è molto simile a quella dei pagamenti effettuati per i singoli progetti, una differenza minima che – spiega Openpolis – conferma quanto finora emerso sui ritardi nelle risorse effettivamente investite. In entrambi i casi, quindi, si può dire che è stato speso meno di un terzo del totale, a meno di due anni dal termine del Piano previsto per la metà del 2026. Una data ormai dietro l’angolo.

Un terzo della spesa, peraltro, raggiunto a tre anni e mezzo dall’approvazione del Piano nel luglio del 2021. Insomma, sottolinea Openpolis, questi dati sono la conferma di difficoltà e ritardi che contraddicono “il tono trionfalistico sul Pnrr della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dell’ex ministro Raffaele Fitto”, oggi vicepresidente della Commissione Ue. Altro aspetto da sottolineare: l’avanzamento non è omogeneo su tutte le misure, gli ambiti e i territori. Su questi dati si sofferma l’europarlamentare dei Verdi, Cristina Guarda, secondo cui l’analisi è “oltremodo allarmante”: “Questo ritardo rischia di farci perdere un’opportunità unica per rilanciare il Paese in chiave sostenibile. Non possiamo permettere che il Pnrr si traduca in un’occasione sprecata, rinunciando alle risorse del Next Generation Eu. Serve, quindi, un cambio di passo immediato per accelerare gli investimenti, semplificare le procedure e garantire trasparenza”.