Meloni scappa dal Parlamento ma si concede ai cronisti amici

FdI, partito della premier, si scaglia contro i voli di Stato che il procuratore di Roma Lo Voi ha usato per motivi di sicurezza

Meloni scappa dal Parlamento ma si concede ai cronisti amici

La crescita si è fermata, l’industria è in caduta libera e anche il mercato del lavoro non si sente bene, con il boom della cassa integrazione. E se le campane suonano a morto per il 2024, la musica non è destinata a cambiare neanche per il 2025. La variazione acquisita del Pil italiano per quest’anno risulta nulla.

Sono questi i veri problemi e le priorità che dovrebbe affrontare una presidente del Consiglio. Ma dal momento che a condurre l’Italia al baratro di una crescita dello zero virgola e di un crollo dell’industria è proprio questo esecutivo di destra, si capisce la sua strategia di distrazione di massa con presunti complotti ai suoi danni e con crociate indegne contro i magistrati.

In fuga dal Parlamento Meloni si concede ai cronisti amici

E si spiegano così gli ultimi sviluppi legati alla vicenda del libico Almasri. Il solito vittimismo (e complottismo) emerge dalle parole pronunciate ieri dalla premier Giorgia Meloni all’evento organizzato dal giornalista Nicola Porro.

La premier si guarda bene dal riferire invece in Parlamento, come le chiedono insistentemente le opposizioni. “Io mi ritrovo sulla prima pagina del Financial times con la notizia che sono stata indagata e se in Italia i cittadini capiscono perfettamente quello che sta accadendo all’estero non è la stessa cosa”, dice Meloni.

“Quello che sta cadendo è un danno alla nazione, alle sue opportunità e questo mi manda ai matti”. E ancora: “A chiunque nei miei panni di fronte a questa vicenda cadrebbero un po’ le braccia”, dice, rispondendo a una domanda sull’atto inviatole dalla Procura di Roma. “L’atto era chiaramente un atto voluto – ha rimarcato -, tutti sanno che le Procure in queste cose hanno la loro discrezionalità come dimostrato da numerosissime denunce di cittadini contro le istituzioni e su cui si è deciso di non procedere con l’iscrizione nel registro degli indagati, come negli anni del Covid”.

La solita crociata contro le toghe

E qui parte la solita solfa, di berlusconiana memoria, contro le toghe politicizzate. “Ci sono alcuni giudici, fortunatamente pochi, che vogliono decidere la politica industriale, ambientale, le politiche dell’immigrazione, vogliono decidere come si possa riformare la giustizia… In pratica vogliono governare loro. Ma c’è un problema: se io sbaglio, gli italiani mi mandano a casa; se loro sbagliano, nessuno può fare o dire niente. Nessun potere al mondo in uno Stato democratico funziona così, i contrappesi servono a questo”.

Poco prima era stato il suo vicepremier Antonio Tajani a sguainare la spada contro la Procura di Roma. “Questa scelta secondo me non fa l’interesse dell’Italia”. Così il leader di Forza Italia ha commentato l’atto inviato dal procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi.

“Il problema è la scelta di un magistrato di iscrivere nel registro degli indagati del tribunale ministri. Non è un atto dovuto – ha aggiunto -, quindi c’è una scelta, mi auguro non legata ad altre vicende, frutto di una richiesta di un avvocato che era stato al governo con un governo di sinistra e che fa parte dello schieramento di opposizione”.

“Se c’è uno scontro? Senz’altro con chi ha fatto l’esposto si!”, rincara la dose il presidente del Senato Ignazio La Russa.

FdI attacca Lo Voi sui voli di Stato che usava per sicurezza

E contro Lo Voi FdI schiera l’artiglieria pesante sulla vicenda dei voli di Stato che il procuratore avrebbe usato, per motivi di sicurezza, per spostarsi da Roma a Palermo e che sarebbero poi stati al centro di un ricorso del magistrato contro lo stop imposto dal governo.

“Le indiscrezioni di stampa sulla questione voli di Stato di Lo Voi evidenziano quanto di fosco ci possa essere dietro le indagini che hanno colpito Giorgia Meloni e il suo governo – ha detto il vice capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato, Salvo Sallemi – Occorre fare piena chiarezza su questo punto. Sarebbe imbarazzante scoprire che il procuratore è in contrasto con Palazzo Chigi, perché vuole utilizzare l’aereo di Stato il fine settimana per tornare a casa nella sua Sicilia”.