Il lodo Franceschini può funzionare, almeno stando alle simulazioni sulla base dei sondaggi elettorali. A testimoniarlo sono i calcoli effettuati da YouTrend per Repubblica: la destra rimarrebbe avanti, ma così il centrosinistra può almeno mettere in difficoltà la coalizione guidata da Giorgia Meloni.
Il lodo Franceschini è quello proposto dall’ex ministro Dario Franceschini, secondo cui considerando le difficoltà nel formare una coalizione, allora è meglio andare divisi nel proporzionale e trovare un accordo sui collegi uninominali per affrontare la destra.
La proposta è stata accolta positivamente da Italia Viva, Azione e anche dai 5 Stelle con Giuseppe Conte. Maggiori le perplessità nel Pd e per Avs. Sulla base dei sondaggi e dei risultati delle europee, YouTrend calcola che la destra è sempre avanti, ma può andare in difficoltà proprio con il lodo Franceschini.
La simulazione è stata effettuata considerando anche un “coefficiente di incompatibilità fra le forze politiche”: non è quindi una somma matematica, ma viene considerato – per esempio – come alcuni elettori dei 5 Stelle non voterebbero per un campo larghissimo con i partiti centristi come Iv e Azione.
Sondaggi, cosa succederebbe alle elezioni con e senza il lodo Franceschini
Lo scenario più favorevole per le opposizioni è quello del lodo Franceschini: in questo caso il centrodestra vincerebbe con 213 seggi su 400 alla Camera e 102 su 205 al Senato, quindi senza neanche la maggioranza assoluta e con il rischio dei voti dei senatori a vita e delle minoranze linguistiche. In questo caso il campo larghissimo otterrebbe 182 seggi alla Camera e 94 al Senato.
Altro discorso in caso di alleanza tra Pd e Avs, un’altra alleanza tra Azione, Iv e +Europa, con i 5 Stelle da soli. Questo è lo scenario più favorevole per l’attuale maggioranza, con 249 seggi alla Camera e 122 al Senato. Pd e Avs avrebbero 92 seggi alla Camera e 50 al Senato, i 5 Stelle 36 a Montecitorio e 17 a Palazzo Madama e infine i centristi 17 seggi alla Camera e 7 al Senato.
L’ultimo scenario vede il Pd alleato con M5s e Avs e dall’altra parte una coalizione tra Iv, Azione e +Europa. Il centrodestra vincerebbe ma con meno margine, ovvero 217 seggi alla Camera e 106 al Senato, raggiungendo comunque la maggioranza assoluta. Poi troveremmo Pd, Avs e M5s con 161 deputati e 81 senatori e infine i centristi con 17 seggi alla Camera e 9 al Senato.