La Sveglia

Sempre più lupi solitari è allarme adolescenti

Sempre più lupi solitariè allarme adolescenti

Sempre più lupi solitari è allarme adolescenti

Ma quanti altri allarmi servono perché la politica si muova sui giovani? Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ci consegna un quadro spietato sugli adolescenti italiani: sempre più giovani scelgono l’isolamento sociale, diventando “lupi solitari” incapaci di varcare il confine della connessione digitale. Dal 2019 al 2022, i dati parlano di un’esplosione: il numero di chi vive solo la scuola è triplicato, passando dal 15 al 39,4%. Un silenzio che pesa come un macigno.

L’iperconnessione, denunciata dallo studio, è la colonna portante di questo ritiro. I social media, da strumento per accorciare le distanze, diventano gabbie dorate. Ma ridurre il problema a una generazione incollata agli schermi sarebbe semplicistico. C’è dell’altro. Relazioni scadenti con i genitori, insicurezze corporee, vittimizzazione da bullismo: il terreno fertile su cui cresce il fenomeno degli hikikomori è un misto di solitudine e assenza di prospettive.

La pandemia, con il suo carico di distanza forzata, ha fatto il resto. È quasi raddoppiata la percentuale di ragazzi che non incontrano amici fuori dalla scuola, passando dal 5,6% al 9,7%. I numeri raccontano di una generazione che non si sente vista, né ascoltata. La domanda vera, però, è un’altra: quanto vogliamo davvero affrontare questa crisi?

Perché non basta indignarsi di fronte a percentuali che triplicano. Serve ripensare il nostro modello educativo, sociale e relazionale, andando oltre il miraggio dell’inclusività virtuale.Serve ripensare la scuola non barricandosi ma aprendosi al mondo che c’è intorno. Altrimenti, i lupi solitari continueranno a moltiplicarsi, mentre noi ci limiteremo a contarli.