Terremoto politico in Serbia, dove il primo ministro Milos Vucevic ha deciso di gettare la spugna. Il leader serbo, infatti, ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico dopo settimane di proteste studentesche legate alle vittime del crollo del tetto di una stazione ferroviaria a novembre 2024.
“Quella di dimettermi è una decisione incondizionata”, ha dichiarato Vucevic durante una conferenza stampa. Il primo ministro ha così ceduto alle pressioni degli studenti che, da mesi, manifestano contro il governo per il crollo di una pensilina recentemente ristrutturata presso una stazione ferroviaria di Novi Sad. L’incidente, avvenuto lo scorso novembre, ha provocato la morte di 15 persone.
Le proteste studentesche si sono successivamente estese, coinvolgendo diversi strati della popolazione, che hanno denunciato corruzione e inefficienza dell’esecutivo. Le dimissioni di Vucevic, che potrebbero portare a elezioni parlamentari anticipate, dovranno ora essere confermate dal Parlamento serbo. L’assemblea ha 30 giorni di tempo per scegliere un nuovo esecutivo o indire elezioni anticipate.