Avremo quasi preferito credere alla versione data dal ministro Nordio secondo cui il generale Almasri, incidentalmente capo della polizia libica, non è stato trattenuto per vizi di forma, Sarebbe stato meno peggio credere che nonostante siano passati 27 anni dalla firma dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale in Italia ancora non abbiamo imparato bene come firmare le carte.
Ieri invece il ministro dell’Interno Piantedosi in Parlamento ci ha detto che “a seguito della mancata convalida dell’arresto” ha pensato bene di adottare “un provvedimento di espulsione per motivi di sicurezza dello Stato che gli è stato notificato al momento della sua scarcerazione”. Niente di così cruento come sembrerebbe dalle parole del ministro. Come ha scoperto il giornalista di Radio Radicale Sergio Scandura quando nel pomeriggio – alle 16:04 – il ministro Nordio consegnava ai cronisti la nota stampa, il Falcon 900 italiano da tre ore aveva lasciato Roma Ciampino ed era già a Torino Caselle pronto a imbarcare il ricercato internazionale per riconsegnarlo in serata a Tripoli.
Quel pomeriggio la nota stampa del ministero si annunciava attendista sul caso (“considerato il carteggio complesso”), temporalmente segnata al gerundio (“Nordio sta valutando”) quando in realtà il viaggio dei servizi era stato già organizzato dall’Italia molto tempo prima, decollando da Ciampino alle 11:14 del mattino.
Siccome è terribilmente pericoloso l’abbiamo lasciato andare e per non farci preoccupare non ci hanno detto subito la verità. Grazie, davvero.