Processi in tilt e guerra ai magistrati ma Nordio difende due anni di disastri sulla giustizia

Nordio in aula descrive un sistema giustizia che funziona perfettamente. Intanto Gasparri rilancia l'elenco dei magistrati sgraditi

Processi in tilt e guerra ai magistrati ma Nordio difende due anni di disastri sulla giustizia

La Giustizia italiana nei tre anni del governo Meloni si è trasformata nella migliore delle giustizie possibili. Grazie a lui. A sostenere il lusinghiero giudizio sull’attività del Guardasigilli Carlo Nordio, è stato lo stesso Guardasigilli Carlo Nordio, che ieri ha presentato la relazione sull’amministrazione della Giustizia a Camera e Senato. Un documento che ha sorvolato sul fallimento del processo telematico, sulla rivolta dei magistrati per la separazione delle carriere, sulle inchieste (morte o mai iniziate) grazie alla cancellazione dell’abuso  d’ufficio. Insomma, va tutto benissimo.

Per Nordio abbattuto il 99% dell’arretrato civile

“Per quanto riguarda gli obiettivi di riduzione dell’arretrato civile pendente al 2019, a fronte di un target atteso del -95% da raggiungere entro dicembre 2024,al 31 ottobre 2024 presso le Corti di Appello è stata registrata una riduzione del -99,1%, mentre presso i tribunali ordinari è stata registrata una riduzione del -91,7%”, ha proclamato. Del resto ogni italiano può testimoniare come le udienze, grazie all’ex pm di Venezia, abbiamo messo il turbo.

E “per quanto riguarda gli obiettivi di riduzione dei tempi di trattazione dei procedimenti civili e penali i dati disponibili – ha spiegato il ministro – indicano nel primo semestre del 2024 una riduzione del 22,9% nel settore civile e del 32% in quello penale”.

La paralisi della App del ministero? “Solo un intoppo”

Certo, Nordio ha riconosciuto che c’è stato qualche intoppo – come l’obbligo di utilizzo di ‘App’, la piattaforma per la gestione del processo penale telematico (che ha paralizzato le aule, tanto che 78 tribunali ne hanno deciso il non utilizzo) – “ma siamo certi che entro la fine dell’anno queste novità tecnologiche saranno superate e rientreremo nei vincoli del Pnrr”. E comunque, si è lamentato il ministro, “si parla solo delle criticità, mai dei successi…”.

“Il Pm è già un superpoliziotto”

Circa gi allarmi delle toghe sulla trasformazione del Pm in un “superpoliziotto” alle dipendenze dell’esecutivo in seguito alla separazione delle carriere, il Guardasigilli è stato cristallino (nel suo iper-garantismo): “nel sistema attuale esso è già un superpoliziotto, con l’aggravante che godendo delle stesse garanzie del giudice egli esercita un potere immenso senza alcuna reale responsabilità. Oggi infatti il pm non solo dirige le indagini, ma addirittura le crea, attraverso la cosiddetta clonazione del fascicolo, svincolata da qualsiasi parametro e da qualsiasi controllo, che può sottoporre una persona ad indagini occulte, eterne, che creano disastri finanziari irreparabili. Pensiamo a quante inchieste sono state inventate nel vero senso della parola e si sono concluse con ‘il fatto non sussiste’ e sono costate milioni di euro”.

Si va verso l’abolizione del registro degli indagati, per tutti

E, dopo aver difeso il sistema del sorteggio dei due futuri Csm, ricorrendo al ritornello (del quale è autore) del metodo utilizzato “nel complesso giurisdizionale nella sua più alta esplicazione” e che “quindi non c’è nessuna irrazionalità o delitto di lesa maestà in questa innovazione”, ha affrontato la questione “scudo penale”.

“Nessuno ha mai parlato di scudo penale, so benissimo che sarebbe incostituzionale”, ha detto, “Abbiamo posto il problema che sarebbe essenzialmente di procedura penale perché l’istituto del registro degli indagati e dell’informazione di garanzia è fallito e si è trasformato in una storta di marchio di infamia. Stiamo cercando una soluzione che riguardi non solo le forze dell’ordine, ma un po’ tutti: che possa distinguere il momento in cui una persona ha il diritto, se ritiene di averlo e se ne ha interesse, di difendersi senza per questo essere iscritto nel registro degli indagati”.

“Falso che l’Italia sia fanalino di coda per il sovraffollamento carcerario”

Infine, annunciando l’assunzione entro il 2026 di 2mila nuove toghe, è riuscito a negare che l’Italia è ultima in Europa per il sovraffollamento carcerario: “Questo non è assolutamente vero. Andate a vedere quelli della Francia e quelli della Gran Bretagna, e vedrete che noi non siamo messi bene, ma siamo messi almeno meglio di loro e che non è vero che siamo il fanalino di coda”.

La lista dei magistrati sgraditi a Gasparri

In mezzo a questo ritratto meraviglioso, c’è stato anche modo per il senatore Maurizio Gasparri di pronunciare la sua personalissima lista di proscrizione dei magistrati sgraditi: “Noi attendiamo ancora spiegazioni sullo scandalo della Procura Antimafia, quando la dirigeva Cafiero De Raho. Potremmo parlare delle sentenze strumentali sull’immigrazione, di Musolino (Stefano, segretario generale di Magistratura democratica, ndr), dei comizi politici della giudice Albano (Silvia, giudice che non aveva convalidato i trattenimenti di tre migranti, ndr). Ogni tanto chiedo che si faccia un’ispezione. Per questo, ministro, se posso dare un consiglio, faccia lavorare di più l’ufficio ispettivo”.

“Credo che qualche centrale di ordine di sinistra sia ancora attiva”, ha quindi aggiunto, “facciamo una riforma per abolire l’uso politico della giustizia”. Intanto stanno abolendo la giustizia.