“Salvini inadeguato al suo ruolo. È ora che Meloni intervenga”: parla il vice capogruppo M5S alla Camera, Santillo

“I viaggiatori vanno risarciti con rimborsi automatici dei biglietti e anche dei danni subiti dai disservizi”: parla Santillo (M5S).

“Salvini inadeguato al suo ruolo. È ora che Meloni intervenga”: parla il vice capogruppo M5S alla Camera, Santillo

Ogni giorno, per chi viaggia, ha la sua pena. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, sembra trovare tempo per tutto tranne che per occuparsi di trasporti. Al question time di ieri sul tracollo del sistema ferroviario ha risposto il collega Luca Ciriani. Che ha annunciato a breve, ma non è dato sapere quando, un’informativa di Salvini. Agostino Santillo, vice capogruppo M5S alla Camera, che ne pensa?
“Abbiamo richiesto l’informativa ieri mattina in ufficio di presidenza dei capigruppo e c’ero io. Abbiamo rilanciato la richiesta che proveniva dall’Aula. Sembra assurdo che il ministro Salvini abbia il tempo di fare tutto tranne che venire in Parlamento per spiegare il motivo per cui l’Italia è nel totale caos del servizio ferroviario. A volte la colpa è di un chiodo, a volte si arriva a dire che la frequenza dei treni è troppo elevata o che ci sono troppi lavori, ma i lavori vanno organizzati e le frequenze dei treni vanno garantite per i pendolari che devono affrontare ogni giorno spostamenti. La verità è che fin quando faremo gestire un ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a un ministro che non si occupa del sistema ferroviario ma di satelliti, di immigrazione, di guerra in Ucraina, saremo sottoposti alla mala gestione del settore ferroviario. E di questo passo, se il governo Meloni pensa di arrivare al 2027 con Salvini al Mit, nel 2027 vorrà dire che torneremo a spostarci coi cavalli”.

Italia Viva intende presentare una mozione di sfiducia verso Salvini. Voi come intendete muovervi?
“Noi aspettiamo l’informativa urgente per sapere fino a che punto arrivano le responsabilità del ministro e poi agire di conseguenza. La polemica non può essere strumentale, ma mirata. Ma è evidente che Salvini non trova il tempo di venire in Parlamento, per cui, di questo passo, dovremo chiedere le dimissioni al ministro perché non viene, appunto, in Parlamento. Alcuni di noi, dal punto di vista personale, hanno già chiesto le dimissioni di un ministro che sembra essere la persona più inadeguata a ricoprire questo ruolo. Perché in un momento in cui c’è un problema cronico e quotidiano che si trascina da tempo sul sistema di trasporto ferroviario, sia sull’Alta velocità che sui trasporti interregionali, e Salvini pensa a realizzare il Ponte sullo Stretto anziché prendere quelle risorse e cercare di accelerare la realizzazione dei cantieri, è evidente che lo stesso ministro non è all’altezza del suo ruolo”.

Ma non sarebbe giusto che Giorgia Meloni intervenisse?
“Secondo noi sì. Salvini è il ministro del governo Meloni e, visto che è inadeguato ed è nominato dalla presidente del Consiglio, è lei che deve iniziare a rispondere della inadeguatezza del suo ministro”.

Ciriani ha sostenuto che i ritardi che si registrano sulle tipologie di collegamento ferroviario si attestano su percentuali in linea con quelle degli ultimi anni.
“Qui siamo all’assurdità. Io, da quando sono ragazzo, non ricordo mai questi continui ritardi, anche di 210-270 minuti. Senza parlare della cancellazione delle corse. Io non ricordo, e non solo io, un disservizio così ampio nel tempo per quanti non solo devono recarsi al lavoro, ma anche andare a fare una visita medica, ricoverarsi o fare un esame, e non possono presentarsi quel giorno. Una situazione senza uguali. Altro tema importante è la comunicazione al cliente del disservizio, che è manchevole, come la fase dei rimborsi. Per noi non solo va riconosciuto il 100% del costo del biglietto, ma anche il risarcimento in denaro per il fatto che le persone non hanno potuto svolgere le loro funzioni nel luogo dove dovevano recarsi. Altro tema per noi nevralgico è che i rimborsi debbano essere automatici: abbiamo chiesto di accreditarli direttamente sulla carta di credito che è servita per l’acquisto dei biglietti, e non procedere con la logica del cartaceo da portare in fila alla biglietteria di Trenitalia per avere poi, peraltro, l’accredito di bonus per altri biglietti. Qui c’è da restituire le somme in denaro e risarcire, sempre in denaro, le persone per le giornate perse.”

Sempre Ciriani ha detto che “il piano degli investimenti RFI per il periodo 2024-2033 prevede un impegno di circa 124 miliardi di euro”, ma che “i benefici di questi investimenti sulla puntualità dei treni si registreranno solo nel medio periodo.”
“Qualcuno deve ricordare al governo e a Ciriani, in primis, che è il ministro per i Rapporti col Parlamento, che loro erano quelli pronti a governare il Paese, sapendo che c’era il Piano di ripresa e resilienza, le cui spese scadevano nel 2026. Queste cose si fanno con una certa programmazione, e la programmazione non è solo temporale, ma anche di dislocazione territoriale, oltre che sulla turnazione di lavoro. Questo governo, invece, sta finendo in un collo di imbuto per spendere i soldi il più possibile, anche se – e questo è testimoniato dalle audizioni alla Camera in commissione Ambiente – nessuno è in grado di sapere a che percentuale di avanzamento sono i lavori. Comunicano solo l’elevata percentuale di impegno della spesa, cioè la parte contrattualizzata, da cui arrivano i soldi dall’Europa, ma a che punto stanno questi lavori nessuno lo sa. Dunque, noi corriamo il rischio di stare così per un quinquennio”.

Ancora Ciriani non ha escluso una rimodulazione dell’offerta da parte di RFI. Ridurre le corse dei treni è una soluzione?
“Io credo che questa non possa essere la soluzione, perché i pendolari che soffrono di più di questi disservizi, vanno garantiti. La corsa deve essere mantenuta. Io vorrei capire perché nessuno parla dell’adeguamento dei convogli, ovvero della qualità dei vagoni che compongono un treno. Sono questioni che noi, quando eravamo al governo, abbiamo gestito nell’ottica dell’ordinarietà. Qui è diventato invece tutto straordinario perché siamo in mano a un governo di incapaci”.

Che ne pensa dell’esposto che ha presentato Ferrovie “alla luce dell’ennesimo incidente anomalo sulla rete”?
“Quando un incidente anomalo diventa così frequente, vuol dire che siamo di fronte a un’ordinarietà, un po’ come avviene con i fenomeni meteo: sono diventati così straordinari che ormai oggi e domani si allagano le città. Noi prendiamo un treno e non sappiamo se arriveremo a destinazione. Qui c’è la straordinarietà dovuta all’incapacità di programmare e pianificare gli interventi, oltre a tutta la questione della manutenzione ordinaria e straordinaria che già compete normalmente alle Ferrovie”.