Il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, non vuole abbandonare la Striscia di Gaza neanche al termine della guerra. Dopo un lungo stallo nei negoziati, Israele ha presentato un piano ai mediatori di Doha che descrive in dettaglio la presenza israeliana nella Striscia di Gaza durante e dopo le varie fasi di un potenziale accordo di cessate il fuoco e rilascio ostaggi, secondo Al-Quds Al-Arabi.
Il giornale qatariota con sede a Londra afferma che Israele ha richiesto una zona cuscinetto di circa un chilometro e mezzo lungo il confine di Gaza che rimarrà sotto il controllo israeliano. In precedenza, un’area di 300 metri era stata considerata una zona cuscinetto: sebbene non vi fosse alcuna presenza delle Forze di difesa israeliane, c’era un accordo sul fatto che le truppe avrebbero sparato contro coloro che fossero entrati.
Netanyahu non vuole abbandonare Gaza neanche al termine della guerra: Israele propone di istituire una zona cuscinetto nella Strisica, presidiata dai militari israeliani
Secondo la stessa fonte, sarebbe stato raggiunto un accordo sulle varie aree da cui l’Idf si ritirerà nella prima e nella seconda fase dell’accordo. Il giornale sottolinea che il cauto ottimismo degli Stati Uniti deriva dal fatto che l’attuale formulazione di un accordo vedrebbe tutti gli ostaggi e i prigionieri palestinesi rilasciati nelle prime due fasi.
Al-Quds Al-Arabi afferma che gli argomenti ancora in discussione includono il numero di prigionieri palestinesi da rilasciare, su cui Netanyahu ha idee ben diverse da quelle di Hamas, e dove verranno liberati coloro che scontano gravi condanne. Israele avrebbe fatto sapere di avere bisogno di sapere quanti ostaggi sono ancora vivi prima di accettare una cifra esatta. Tuttavia, conclude il giornale, sarebbero stati raggiunti accordi sulla gestione degli aiuti umanitari all’interno della Striscia.