Addio a Oliviero Toscani: il genio della fotografia si spegne a 82 anni

Addio a Oliviero Toscani: il genio della fotografia si spegne a 82 anni dopo una lunga e incurabile malattia

Addio a Oliviero Toscani: il genio della fotografia si spegne a 82 anni

Il mondo dell’arte e della comunicazione piange la scomparsa di Oliviero Toscani, celebre fotografo e maestro della provocazione, morto a 82 anni presso il reparto di Rianimazione dell’ospedale di Cecina, in provincia di Livorno. Toscani era stato ricoverato per il peggioramento delle condizioni legate all’amiloidosi, una rara malattia incurabile che gli era stata diagnosticata nel 2023.

Un artista che ha cambiato il linguaggio visivo

Nato a Milano il 28 febbraio 1942, Toscani era figlio di Fedele, storico fotoreporter del Corriere della Sera. Sin dall’adolescenza mostrò una spiccata passione per la fotografia: a soli 14 anni pubblicò il suo primo scatto sul Corriere, immortalando Rachele Mussolini a Predappio.

Dopo essersi diplomato in fotografia all’Università delle Arti di Zurigo, debuttò nel mondo della pubblicità con una campagna per Algida, per poi collaborare con riviste internazionali come Elle, Vogue, Esquire e Harper’s Bazaar.

La svolta con Benetton e la provocazione come firma

La carriera di Oliviero Toscani conobbe una svolta decisiva nel 1982, quando iniziò il suo lungo sodalizio con il gruppo Benetton. Le sue campagne pubblicitarie rivoluzionarono il settore, ponendo temi sociali come il razzismo, l’AIDS, la pena di morte e l’anoressia al centro delle immagini. Indimenticabili restano i suoi scatti provocatori: dal bacio tra un prete e una suora ai volti dei condannati a morte, fino al corpo emaciato della modella Isabelle Caro, simbolo della lotta contro i disturbi alimentari.

“Non è un’immagine che ti fa la storia, è una scelta etica, estetica e politica”, amava ripetere Toscani, che nel 1991 lanciò la rivista Colors e nel 1994 fondò Fabrica, il centro internazionale di ricerca sulla comunicazione moderna.

Riconoscimenti e polemiche

La carriera di Toscani fu costellata di successi e premi, tra cui il Leone d’Oro al Festival della Pubblicità di Cannes (1996), la laurea ad honorem dall’Accademia di Belle Arti di Brescia (2017) e il premio alla carriera dell’Art Directors Club tedesco (2019). Ma fu anche segnata da accese polemiche, come quelle legate alle sue dichiarazioni sul crollo del ponte Morandi o alle sue campagne più controverse.

Un uomo libero fino alla fine

Nonostante la malattia, Toscani continuò a lavorare e a far parlare di sé. Nel 2022 pubblicò la sua autobiografia Ne ho fatte di tutti i colori, un manifesto del suo approccio visionario e anticonformista alla vita e al lavoro. Celebre è la sua affermazione: “Non ho mai avuto un padrone, uno stipendio. Sono sempre stato libero”.

Fino all’ultimo, Toscani mantenne uno spirito critico e provocatorio, esprimendo le sue opinioni senza filtri, anche su temi come il suicidio assistito e la politica italiana. “Quando capiremo l’universo e le stelle, ecco, quello sarà il futuro”, dichiarò in una delle sue ultime interviste.

Un’eredità indelebile

Oliviero Toscani lascia la moglie Kirsti Moseng, ex modella norvegese e sua agente, e sei figli avuti da tre diverse relazioni. Il suo lascito va ben oltre le fotografie: è una lezione sul potere delle immagini di raccontare, provocare e far riflettere.

Con la sua morte, il mondo perde un visionario capace di trasformare la fotografia in uno strumento di denuncia sociale e di cambiamento. Addio, Oliviero Toscani, maestro della luce e dell’anima.