L'Editoriale

Gaza vittima anche dell’ipocrisia

Non hanno meritato una sola parola nella conferenza stampa della premier e sembrano non essere una priorità politica i morti a Gaza.

Gaza vittima anche dell’ipocrisia

Non hanno meritato una sola parola nella conferenza stampa della presidente del Consiglio e sembrano non essere una priorità politica i morti a Gaza dopo poco più di un anno di guerra. Secondo fonti palestinesi sarebbero almeno 45mila, ma uno studio della rivista scientifica Lancet scrive che potrebbero essere sottostimati almeno del 40%. 

Secondo i ricercatori della London School of Hygiene & Tropical Medicine, coordinati dall’epidemiologa Zeina Jamaluddin, che hanno pubblicato la loro ricerca su Lancet, delle oltre 70mila vittime dell’esercito israeliano, il 59% sono donne, bambini e anziani. Gli studiosi stimano infatti che dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 fino al 30 giugno 2024 le vittime della guerra a Gaza siano state 64.260, ben sopra ai 37.877 morti comunicati per lo stesso periodo dal Ministero della Salute palestinese. La guerra avrebbe provocato quindi la morte del 3% della popolazione di Gaza. 

Giorgia Meloni ama particolarmente stagliarsi nella politica estera, anche a costo di oscurare il suo ministro Tajani. Meloni adora lucidare il suo inaspettato atlantismo quando incrocia il presidente ucraino Zelensky, brilla se ha occasione di mostrare la sua vicinanza a Trump e Musk, si erge quando c’è da brigare con l’Iran. 

Sulla guerra tra Hamas e Israele che ha trasformato Gaza in una carneficina invece la presidente italiana tradisce un puritano balbettio, come buona parte della presunta opposizione. Gaza è incontentabile, Gaza deve rimanere oscena, anche se i morti sono 45mila, 70mila, o i prossimi 100mila.