Esprimere “gratitudine” per il sostegno dell’Italia all’Ucraina, “mai indecisa” nello schierarsi a fianco di Kiev; ribadire che Vladimir Putin potrebbe essere un pericolo anche per l’Italia; far balenare il mirabolanti guadagni possibili per le imprese italiane che si impegneranno nella ricostruzione dell’Ucraina. E, dulcis in fundo, un appello a Donald Trump, perché faccia “pressione sulla Russia” per mettere fine alla “grande guerra”.
Questi i contenuti della visita nel nostro Paese del presidente ucraino Volodymyr Zeklensky. Atterrato a Roma giovedì sera, subito dopo la riunione del Gruppo di contatto per l’Ucraina a Ramstein, in Germania, il presidente ucraino ha incontrato a Palazzo Chigi Giorgia Meloni, e venerdì ha avuto un faccia a faccia al Quirinale con il capo dello Stato Sergio Mattarella.
Zelensky: “Con Meloni un rapporto particolare”
“Ottimo incontro” quello con Meloni, “con la quale c’è un rapporto particolare”, ha detto il presidente ucraino. “’Molto positivo” anche quello con Mattarella che “aspettiamo a Kiev”, ha aggiunto. Poi ha espresso la sua “gratitudine” anche verso “il popolo italiano, senza il quale il governo di Roma non avrebbe potuto fornire il suo sostegno incrollabile”.
L’appello a Trump per la fine della guerra
A Roma avrebbe dovuto vedere anche il presidente uscente Joe Biden, ma l’incontro è saltato per i devastanti incendi che stanno devastando Los Angeles. Ma Biden ormai conta poco. Tanto che Zelensky si è rivolto direttamente a Trump: “l’America faccia pressione sulla Russia perché metta fine alla guerra”, ma anche perché vengono “fornite garanzie di sicurezza all’Ucraina e all’Europa”.
“Nessuno lo vuole più di noi ucraini”, ha aggiunto, vogliamo che la guerra finisca quest’anno”. Ma “Putin va fermato, da solo non lo farà. Perché vuole avere la totale influenza sul continente europeo”. E “non possiamo semplicemente riconoscere l’occupazione dei territori, altrimenti andrà oltre”, ha aggiunto. E poi, per fare un po’ di terrorismo, ha scandito: “Perché se Putin non pagherà il prezzo, non si fermerà” e “Dio non voglia, ma anche voi in Italia potreste esserne colpiti”.
La ricostruzione post-bellica un’opportunità per le imprese italiane
Infine l’invito agli imprenditori italiani “che vorranno impegnarsi nella ricostruzione dell’Ucraina una volta che verrà raggiunta una pace con garanzie di sicurezza” anche per gli europei. Il leader ucraino ha infine ricordato che a luglio si terrà a Roma la conferenza internazionale sulla ricostruzione dell’Ucraina, sottolineando quanto sia stata importante “la decisione adottata da Meloni di congelare i beni degli oligarchi russi per la ricostruzione dell’Ucraina”. Si è trattato di “un passo molto importante stiamo, ricevendo molti soldi”, ha concluso.