Pensioni, cambiano i requisiti? Cosa succede dal 2027

Sulle pensioni ipotesi nuova stretta: dal 2027 i requisiti per lasciare il lavoro potrebbero diventare più duri. Ma l'Inps smentisce.

Pensioni, cambiano i requisiti? Cosa succede dal 2027

Doveva essere il governo che chiudeva una volta per tutte il capitolo della legge Fornero, consentendo agli italiani di anticipare le pensioni. E invece quel che sta avvenendo con le destre guidate da Giorgia Meloni e Matteo Salvini è esattamente l’opposto, perché l’Inps ha comunicato – a sorpresa – che per lasciare il lavoro dal 2027 serviranno tre mesi in più rispetto a oggi. Anzi, a essere precisi la denuncia arriva dalla Cgil. E viene poi smentita proprio dall’Inps. Ma quindi cosa succederà nel 2027?

Pensioni, quando si potrà lasciare il lavoro dal 2027

Dal 2027 si potrà accedere alle pensioni di vecchiaia solo con 67 anni e tre mesi di età, mentre per la pensione anticipata (indipendentemente dall’età) serviranno almeno 43 anni e un mese di contributi. Per le donne si scende a 42 anni e un mese. L’Inps, come denuncia la Cgil, avrebbe aggiornato gli applicativi aumentando i requisiti per l’accesso alla pensione di tre mesi sulla base dell’incremento dell’aspettativa della vita. Ma le cose, in realtà, potrebbero non essere così, almeno stando alla smentita dell’Inps.

Non solo, perché dal 2029 sarebbero richiesti altri due mesi in più. L’aggiornamento non è stato comunicato dall’Inps o dalla Ragioneria dello Stato, che calcola la variazione sulla base della speranza di vita. Finora, quindi, si pensava che i requisiti sarebbero rimasti invariati nel 2027 per poi crescere di un mese nel 2029. Invece, complessivamente, l’aumento sarà di cinque mesi.

Lara Ghiglione, segretaria confederale Cgil, esprime “profonda preoccupazione per la recente modifica unilaterale dei requisiti”, che rappresenta “l’ennesimo peggioramento del quadro previdenziale di questo governo”. E lancia un altro allarme: il “rischio di nuovi esodati, come coloro che hanno aderito a piani di isopensione o scivoli di accompagnamento alla pensione”.

La smentita dell’Inps: per ora i requisiti non cambiano

Mentre la Lega ha già annunciato battaglia, promettendo che non ci sarà alcun innalzamento, l’Inps ha provveduto a smentire questa notizia. L’istituto di previdenza sostiene che le tabelle valide siano quelle finora in vigore e che, almeno per il momento, non è prevista alcuna stretta sui requisiti. Il caso è già diventato un giallo, insomma.