Gli effetti in busta paga della manovra non sono soltanto quelli relativi alla riformulazione del taglio del cuneo fiscale e alla conferma delle tre aliquote Irpef. Un’altra novità arriva sul fronte delle detrazioni, ovvero quelle spese che permettono di avere uno sconto sulle tasse e che riguardano ambiti specifici, come la sanità o i lavori di ristrutturazione edilizia.
Con la manovra, nel 2025 alcune spese non potranno più essere portate in detrazione poiché sono stati introdotti dei tetti di spesa in base al reddito e anche al cosiddetto quoziente familiare, ovvero un coefficiente che dipende dal numero di figli. Ma chi ci guadagna e chi ci perde in busta paga con le nuove detrazioni?
Come cambiano le detrazioni: gli effetti in busta paga
La rimodulazione delle detrazioni introduce di fatto una stretta per i redditi più alti, per i single e per le famiglie senza figli. A guadagnarci, invece, saranno le famiglie numerose e con redditi più bassi. Per questi lavoratori la busta paga netta diventerà più pesante.
Vediamo quali sono le regole. La prima è che le spese detraibili non possono superare i 14mila euro per chi guadagna più di 75mila euro lordi l’anno. Per chi invece ha un reddito superiore ai 100mila euro la soglia delle detrazioni è fissata a 8mila euro. In entrambi i casi, però, bisogna considerare anche il quoziente familiare, seguendo queste semplici previsioni: è di 0,50 per chi non ha figli; di 0,70 per chi ha un figlio; di 0,85 per chi ha due figli; ed è di 1, quindi pieno, se si hanno più di due figli o se si ha un figlio con disabilità.
Chi ci guadagna di più in busta paga con questo nuovo sistema: i calcoli
In caso di reddito tra 75mila e 100mila euro, la detrazione sarà fino a 14mila euro solo se si hanno almeno due figli o almeno un figlio con disabilità. Senza figli, invece, il coefficiente sarà di 0,50, il che vuol dire che si accede alla metà delle detrazioni, per un massimo di 7mila euro. Cifra che sale a 9.800 in caso di un figlio e a 11.900 per due figli.
Sopra i 100mila euro di reddito, il tetto delle detrazioni è fissato a 8mila euro per chi ha almeno due figli o un figlio con disabilità. Senza figli la cifra scende a 4mila euro, per un figlio a 5.600 e per due figli si arriva a 6.800 euro. Da questi calcoli, comunque, restano escluse alcune spese come quelle sanitarie, su cui non si applica il tetto alle detrazioni.
Gli altri possibili nuovi fronti di guadagno sulle detrazioni riguardano due voci: da una parte il nuovo bonus da 100 euro per l’acquisto di elettrodomestici e dall’altra l’aumento delle detrazioni per il pagamento delle scuole per i figli (si passa da 800 a 1.000 euro).
Chi viene penalizzato con le nuove detrazioni
In sostanza, questo nuovo meccanismo penalizza chi è single o le famiglie con redditi alti e pochi figli. A guadagnarci, invece, saranno le famiglie più numerose. Ma ci sono altre penalizzazioni, a partire dallo stop per le detrazioni per i figli a carico con più di 30 anni: la detrazione resta solo per i figli tra i 21 e i 30 anni. Infine, è previsto un taglio delle detrazioni anche per gli stranieri che non sono cittadini europei.