Roma, 20 dic. – In Italia si continua a morire sul posto di lavoro. Secondo i dati dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering in otto mesi, da gennaio ad agosto 2024, sono stati 680 i morti sul lavoro, 23 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per tentare di fermare questa strage dal primo novembre è obbligatoria, nel settore dell’edilizia, la patente a crediti, denominata anche “a punti”, per imprese e lavoratori autonomi. A fare un po’ di chiarezza in questo ambito è Bruno Ranellucci, Ceo della Tutor Consulting di Nichelino (TO):”Come ho spesso ricordato, la patente a crediti rappresenta un ottimo strumento per il controllo della sicurezza sul posto di lavoro. Si tratta di una verifica finanziaria e dei requisiti sulla sicurezza gestiti dall’azienda. Il datore di lavoro, o chiunque sia impegnato in cantieri temporanei o mobili, deve così fornire dal punto di vista fiscale una certificazione attestando inoltre che tutte le normative inerenti siano state gestite”.La patente a crediti premia le aziende più virtuose dal punto di vista contributivo e del rispetto delle norme per la sicurezza sul lavoro. E contribuisce a rendere il mercato più concorrenziale:”Oggi un’azienda che non rispetta una norma in materia di sicurezza del lavoro o che non è allineata ai costi retributivi e contributivi ha un vantaggio propositivo sul mercato rispetto ad un’altra che è sottoposta quotidianamente a una regolarità fiscale e a un rispetto delle normative. – afferma Ranellucci – Con l’inserimento della patente a crediti si cerca di creare quanto meno un ‘anno zero’, così che tutti possano partire a parità di condizioni con una tariffa di mercato adeguata”.Dal punto di vista delle sanzioni, chi rilascia false dichiarazioni rischia di incombere in multe salate: si parte da un minimo di 6000 euro fino ad almeno il 10% di un cantiere, dunque è fondamentale prestare particolare attenzione rispetto a cosa si certifica. Per il momento, la patente a crediti riguarda solo il settore dell’edilizia. Prosegue così il titolare della Tutor Consulting:”Sicuramente si tratta di un buon inizio ma auspico che una cosa simile venga allargata a tutti i settori ATECO che presentano obblighi relativi la sicurezza sul lavoro. Tali obblighi dovrebbero essere tra i documenti essenziali di costituzione e di vita di un’azienda”.La patente è un passo avanti nella prevenzione degli incidenti sul posto di lavoro ma molto resta ancora da fare: “Occorre gestire lo stato attuale ma, come ho spesso evidenziato, sarebbe importante inserire in prospettiva futura il concetto di sicurezza già nelle scuole, al fine di creare la giusta consapevolezza fin da bambini” conclude Ranellucci.L’introduzione della patente a crediti per imprese e lavoratori autonomi dell’edilizia costituisce un’importante innovazione per cercare di ridurre gli incidenti sul lavoro.E’ necessaria, però, una corretta applicazione della normativa oltre a costanti controlli e soprattutto una maggiore consapevolezza personale dei rischi che si possono correre sul posto di lavoro.
20/12/2024
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