“Nordio ha scritto una pagina nera della storia italiana”. Parla la deputata M5S D’Orso: “L’avviso di arresto va cancellato”

Parla la capogruppo del M5S in commissione Giustizia alla Camera, Valentina D'Orso: "L'avviso di arresto è un errore, va cancellato subito".

“Nordio ha scritto una pagina nera della storia italiana”. Parla la deputata M5S D’Orso: “L’avviso di arresto va cancellato”

Negli ultimi giorni è emerso il caso di un indagato scappato all’estero dopo essere stato avvisato dell’intenzione di arrestarlo. Valentina D’Orso, capogruppo M5S in commissione Giustizia alla Camera, l’avviso di arresto introdotto da Nordio si sta rivelando un errore? Deve essere cancellato?
“Deve essere cancellato immediatamente, che era un assurdo errore lo avevano detto gli esperti ascoltati in Parlamento così come lo avevamo denunciato noi durante l’intero esame della legge. Era fin troppo chiaro, anche al governo, cosa sarebbe successo. Se la magistratura deve avvisare con anticipo e informare dei dettagli la persona indagata che intende arrestare, è lapalissiano che quella persona provi a far sparire le prove o a fuggire o addirittura a vendicarsi sui cittadini onesti che denunciano. Con questo disastro, il governo sta creando una vera emergenza che riguarda la giustizia tradita e la sicurezza dei cittadini del tutto ignorata. Le vittime di questi reati così si sentono tradite e abbandonate dallo Stato”.

Un altro caso simile legato all’avviso di arresto è stato evitato solo grazie alle intercettazioni, su cui però il governo vuole una stretta…
“Nordio e Meloni stanno scrivendo una pagina nera della storia d’Italia. Le intercettazioni sono considerate all’unanimità da magistrati e altri esperti il principale strumento investigativo di quest’epoca e il governo che fa? Le smantella. Dopo varie norme che hanno messo i sassolini nell’ingranaggio delle intercettazioni, con la tagliola dei 45 giorni si spegne il motore. è assurdo. La privacy e il rispetto delle garanzie delle persone indagate non c’entrano nulla, quelli sono principi sacrosanti già tutelati dalle leggi esistenti, in particolare dal decreto Orlando-Bonafede in vigore dal 2020”.

Meloni dice di voler combattere la mafia, ma le riforme della giustizia del governo vanno davvero in questa direzione?
“No, il governo sta andando contromano. I suoi esponenti fanno sempre una furbesca distinzione tra «mafia e terrorismo» su cui promettono sempre pugno duro, e «gli altri reati». Ma fanno finta di non sapere che le mafie del terzo millennio si infiltrano nella PA e nell’economia legale tramite l’abuso d’ufficio – che il governo ha cancellato dal Codice Penale – la corruzione e altri reati da colletti bianchi, quelli che il governo tratta con i guanti di velluto, non certo con la lupara e la coppola in testa. In ogni caso il governo ha indebolito anche gli strumenti tipici della lotta alla mafia “tradizionale”, ammorbidendo oltre ogni logica l’ergastolo ostativo”.

Nel frattempo, mentre gli indagati vengono avvisati, si imbavaglia la stampa: perché questa contraddizione e questa intenzione di diffondere sempre meno notizie di pubblico interesse?
“Il governo vuole imbavagliare la stampa perché protegge quella cerchia di potenti che teme molto di più il discredito pubblico che i processi e le condanne. Vogliono impedire che la gente capisca bene quali e quante malefatte vengono compiute dai colletti bianchi che banchettano con le risorse pubbliche, così da evitare il rigetto di massa e la perdita di voti per chi li tutela”.

Quali sono il disegno complessivo e gli obiettivi, in tema di giustizia, delle riforme delle destre?
“La giustizia a doppio regime: da una parte misure di fasullo garantismo – un termine nobile che è stato del tutto distorto e svilito – che in realtà servono a creare impunità e riservatezza per i notabili che delinquono, dall’altra una giustizia iper-repressiva e colpevolista verso la gente comune, utilizzata come carne da macello per la propaganda, anche allo scopo di zittire il dissenso dei cittadini arrabbiati e desiderosi di giustizia sociale e occasioni di riscatto”.