Ci sono state manifestazioni contro il ddl-sicurezza, ma nessuno spiega bene in cosa consista questo disegno di legge.
Lucia Dotti
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Gentile lettrice, il ddl approvato alla Camera e che ora è al Senato comprende una lunga serie di norme che non ho lo spazio di analizzare singolarmente. Faccio prima a dire su cosa concordo: solo sul reato di occupazione. A Milano occupare l’appartamento di un anziano o un malato in sua assenza è diventato un’industria. I malviventi sostituiscono la serratura e consegnano le chiavi a una famiglia dietro pagamento. Oggi gli occupanti di fatto non sono puniti e il proprietario per riavere la casa deve aspettare mesi o anni. Il ddl rimedia a ciò. Tutto il resto è una costruzione liberticida con venature di sospetto razzismo laddove le norme per la carcerazione di donne-madri paiono disegnate sui rom (senza nominarli, ovvio, sia mai che si parli di leggi razziali). Il resto del ddl mira a strangolare il dissenso contro il governo con norme “anti Ghandi”. Vengono punite con la galera manifestazioni pacifiche come sdraiarsi su una strada o fare sit-in davanti a una scuola o una fabbrica. Le pene sono aggravate se si protesta contro opere pubbliche (leggasi Tav e Ponte sullo Stretto). E ancora: uno studente ginnasiale che lanci un bastone contro la polizia durante una manifestazione subirà una pena superiore a quella di un bandito abituale che spara e ferisce un agente. Sono cose esistite nel Cile di Pinochet e nell’Argentina dei colonnelli, ma mai viste in altri Paesi, come gli Usa dove pure la repressione poliziesca non scherza affatto. Ma in Italia puntiamo al peggio.