L'Editoriale

Gabinetto di guerra

Gabinetto di guerra

Quale piega stia prendendo l’Europa sotto l’ammucchiata che sostiene la Commissione bis guidata da Ursula von der Leyen è ormai sotto gli occhi di tutti. Mentre il neo presidente Usa Donald Trump ha fatto sapere di voler mettere intorno a un tavolo Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin già prima del suo insediamento alla Casa Bianca per iniziare a parlare di cessate il fuoco, Unione europea e Ucraina – che accusano un giorno sì e l’altro pure la Russia di ostacolare con ogni mezzo il processo di pace – sembrano fare di tutto per sabotare la fine del conflitto. Un conflitto che non sarebbe neppure iniziato se il guerrafondaio Joe Biden con al seguito il suo alleato Johnson, non avessero convinto Zelensky a mandare all’aria l’accordo raggiunto con il Cremlino per scongiurare l’invasione russa.

E che avrebbe risparmiato all’Ucraina centinaia di migliaia di morti e l’integrità territoriale. Ora, quasi tre anni dopo, la storia sembra ripetersi. Quale altro potrebbe essere, del resto, lo scopo dell’attentato a Mosca messo a segno dai servizi segreti di Kiev, nel quale ha perso la vita ieri il generale russo Kirillov, se non quello di sabotare il percorso di pace che la nuova amministrazione Trump sembra decisa ad avviare il prima possibile? Come altro interpretare il folle disegno dell’Ue di emettere debito comune per 500 miliardi di euro per armarci fino ai denti, mentre si tagliano sanità, scuola e pensioni, contro la nemica Russia se la guerra in corso potrebbe chiudersi prima del previsto? Si tratta, d’altra parte, della stessa Commissione europea sostenuta pure dal partito della premier Giorgia Meloni, una delle più agguerrite sostenitrici dell’Ucraina nel conflitto contro la Russia. E proprio ieri, alla Meloni, il presidente dei 5 Stelle Giuseppe Conte si è rivolto così: “Lei si è ritrovata dopo tutte le promesse clamorose a votare con il centrosinistra in Europa per votare la Commissione von der Leyen 2, molto diversa da quella che noi abbiamo fatto partire. Ma in realtà non è una Commissione europea, è un gabinetto di guerra, è un’economia di guerra”. Come dargli torto?