“Un ordigno esplosivo, piazzato in uno scooter parcheggiato accanto all’ingresso di un edificio residenziale, è stato fatto esplodere sulla Ryazanskiy Prospekt a Mosca”, causando la morte “del capo delle truppe di difesa nucleare, chimica e biologica delle forze armate russe, Igor Kirillov, e del suo assistente”.
Un attentato che rischia di aggravare la guerra in Ucraina visto che dal Cremlino puntano il dito contro lo Sbu, il servizio di intelligence di Kiev, e promettono vendetta.
L’ira del Cremlino prolunga la guerra in Ucraina
Del resto la paternità dell’uccisione, dopo un primo momento di incertezza, è stata è stata rivendicata dagli 007 ucraini. A dirlo è un funzionario di Kiev secondo cui “l’eliminazione del capo delle truppe di difesa dalle radiazioni, chimiche e biologiche delle forze armate russe e’ stata un’operazione speciale dell’Sbu”.
Il generale Kirillov era noto in Russia per aver denunciato per molti anni i crimini dell’Occidente e le provocazioni della Nato. Lo ha rimarcato oggi la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, commentando la morte del generale.
“Igor Kirillov ha sistematicamente denunciato per molti anni i crimini degli anglosassoni, con i fatti alla mano: le provocazioni della Nato con armi chimiche in Siria, le manipolazioni del Regno Unito con sostanze chimiche proibite e le provocazioni a Salisbury e Amesbury, le attività letali dei biolaboratori americani in Ucraina e molto altro. Ha lavorato senza paura. Non si è nascosto dietro alle persone”, ha scritto Zakharova su Telegram.