Nella maggioranza riparte la rissa sul ddl Sicurezza

Ciriani annuncia ritocchi al ddl Sicurezza ma la Lega lo stoppa. Le opposizioni in piazza sabato a Roma contro il testo

Nella maggioranza riparte la rissa sul ddl Sicurezza

Non è bastato un vertice di maggioranza, presieduto dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, a sciogliere i nodi irrisolti sul ddl Sicurezza. E come, ha confermato Ciriani, il governo non esclude di introdurre modifiche e, dunque, una terza lettura del testo ora all’esame delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato.

Le modifiche potrebbero riguardare temi come le detenute madri e la SIM per i migranti. Proprio sulle detenute madri si era consumato un braccio di ferro tra Forza Italia e Lega.

Con il partito di Matteo Salvini che ha avuto la meglio, per ora, introducendo la cosiddetta norma anti-borseggiatrici, mentre gli azzurri hanno ritirato la loro proposta emendativa che, invece, puntava a ripristinare l’obbligo di differimento della pena per le madri incinte o con figli fino a un anno.

Ciriani annuncia modifiche al testo e la Lega lo stoppa

“Abbiamo fatto il punto su alcuni aspetti che forse possono essere migliorati, ma non abbiamo preso ancora alcuna decisione”, ha spiegato Ciriani, che ha però escluso che si possa rimettere mano in qualche modo alla normativa sulla Cannabis.

Ma “sul resto – ha sottolineato – stiamo verificando”. Lo stoppa la Lega: “Va approvato immediatamente senza perdite di tempo”.

Intanto le opposizioni, dal M5S al Pd, si preparano alla piazza per la manifestazione organizzata a Roma il 14 dicembre dalla Rete nazionale A Pieno Regime contro il ddl Sicurezza.

Opposizioni in piazza contro il provvedimento sabato a Roma

“Vi dico solo un dato, – ha detto il leader M5S Giuseppe Conte – Apricena: in pieno centro cittadino c’è stato un assalto ad una gioielleria con pala meccanica. Come pure, aumentano le rapine all’incirca del 23% in Italia, le aggressioni, i furti. In città importanti ormai è diventato un terno al lotto uscire la sera. E allora il governo dovrà occuparsi di questa Sicurezza: richiamare i 300 agenti che sono in Albania, farli ritornare e investire molto di più, rinforzare le forze di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza. Questa è la Sicurezza che chiedono i cittadini. Non reprimere con nuove fattispecie di reato il dissenso politico, la resistenza passiva, mettere il bavaglio sempre più stretto ai giornalisti”.

Le associazioni della rete di Libera in un documento ribadiscono la netta contrarietà al ddl Sicurezza: “Fa parte di un’idea pericolosa di Giustizia che si va delineando in questi mesi: indebolisce gli strumenti di lotta a mafie e corruzione e rafforza i reati penali nei confronti dei più deboli” e così “rischia di minare i principi chiave della nostra democrazia”.