Con l’esplodere di crisi internazionali in tutto il mondo, il ministro della Difesa Guido Crosetto torna a rilanciare il tema della spesa militare italiana. “Mi sono stufato di confrontarmi su tali temi come se fosse una richiesta ‘bellicista’. Per Trump chi non contribuisce se ne deve andare o se ne andrà lui. Sono due anni che la Nato parla di 2,5 o 3%” del Pil in armi, “l’Italia deve affrontare seriamente il tema e non nascondersi dietro presunti ‘obblighi’ perché lo chiede la Nato o Trump. Noi dobbiamo difendere l’Italia, preparati ad affrontare crisi anche dure”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un’intervista alla Stampa, sulla necessità di aumentare le spese per la difesa.
“Se arrivasse un attacco missilistico come quello su Israele? Che accadrebbe? C’è bisogno di altri segnali per capire che dobbiamo difenderci? Sono stufo di questa discussione dove si dice che ogni soldo alla difesa lo si toglie agli ospedali o alle scuole. Se non si difende la democrazia non ci sono ospedali, scuole, musei”.
Crosetto rilancia il tema della spesa militare: “L’Italia deve investire di più e deve farlo il più velocemente possibile”
“Italia e Spagna – conclude Crosetto – sono gli unici Paesi in ritardo sul 2 per cento. Il mio Governo, ad oggi, è l’unico che, in sede Nato e Ue, non ha nascosto le difficoltà, anzi ha chiesto di rivedere il patto. Finora non ho alzato i toni, ma i tempi lo impongono. Dobbiamo difenderci. E se mi sarà impossibile farlo, in futuro, per mancanza di risorse o interventi legislativi che reputo fondamentali, di certo non lo accetterò in silenzio”.
Il ministro, nella stessa intervista, ha poi aggiunto che “l’Europa dove scorporare le spese di difesa dal patto di stabilità, ma se non lo facesse, dovremo comunque decidere di investire di più, più velocemente possibile”.