Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di alcuni produttori cinematografici sul provvedimento relativo al Tax credit. Gaetano Amato, deputato del M5S, ci spiega che succede?
“Succede che questo governo continua a dimostrare la propria incapacità nel legiferare. Succede che come sempre sono a disposizione degli amici degli amici. Hanno promulgato un decreto che taglia le gambe alle piccole produzioni e favorisce solo le major per lo più straniere”.
Perché quel provvedimento è sbagliato?
“Si farebbe prima a dire cosa non c’è di sbagliato. Partiamo dall’obbligo per chi chiede il tax credit a dover avere l’appoggio di una tra le prime venti società europee di distribuzione. E poi c’è l’obbligo di avere un numero obbligato di proiezioni in prima serata al cinema. Ma come si fa a pensare che un giovane produttore possa obbligare a priori un esercente a firmare un patto di programmazione? Non c’è tutela né supporto per i giovani che dovrebbero rappresentare il futuro del cinema italiano. Potrei continuare ancora con il lunghissimo elenco dei danni che arrecherà al mondo del cinema, ma mi fermo qui”.
Cosa bisognerebbe fare adesso secondo lei per rimettere a posto le cose? Di chi sono le responsabilità?
“Le responsabilità sono tutte in capo alla sottosegretaria leghista Lucia Borgonzoni a cui il ministro Sangiuliano affidò la delega per il cinema. La stessa Borgonzoni che nel 2018 affermò di non aver letto un libro dal 2015. Deve essere una abitudine di questa maggioranza litigare con la lettura vista la performance di Gennaro Sangiuliano al Premio Strega con Geppi Cucciari. Ma soprattutto bisogna bloccare questo decreto e convocare subito tutte le associazioni e non solo quelle che rappresentano il ghota. L’abbiamo già detto a Giuli e glielo ripeteremo fino a quando non si darà una svegliata”.