Assalto alla svolta green: Urso va alla guerra dell’auto

Il ministro Urso ha presentato un non paper che punta a rivedere al più presto la svolta green del settore auto in Ue.

Assalto alla svolta green: Urso va alla guerra dell’auto

L’Italia prova a fermare la transizione green del settore auto. E lo fa portando la sua battaglia in Ue, con un non paper promosso insieme alla Repubblica Ceca (e sostenuto da altri sei Paesi) per chiedere di anticipare a inizio 2025 la clausola di revisione del regolamento sugli standard Co2 delle auto.

Nessuna volontà di sabotare l’obiettivo del 2035 di un passaggio completo all’elettrico, sottolinea da tempo il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Ma, allo stesso tempo, è proprio Urso a dire che “è chiaro a tutti che il percorso verso l’elettrico” si è arrestato.

Il non paper di Urso sull’auto

In occasione del vertice Ue Competitività, Urso ha presentato il documento con cui viene chiesto l’anticipo di un anno, rispetto al 2026, della clausola di revisione del regolamento, chiedendo di riesaminare le modalità che porteranno allo stop ai motori endotermici entro il 2035. Non vengono messi in discussione termini e target, ma si chiede di capire come renderli sostenibili e raggiungibili realisticamente con una revisione del regolamento.

Il non paper è stato sottoscritto anche da Austria, Slovacchia, Bulgaria, Polonia, Malta e Romania e chiede inoltre di anticipare la revisione degli standard di emissione dei veicoli pesanti, fissata al 2027. Urso parla di “ampia convergenza” espressa dai Paesi Ue per il settore automotive, anche se il non paper non è stato sottoscritto dai big europei come Francia e Germania.

Verso il baratro

Per Urso quanto succede in Europa nel settore dell’automotive “è particolarmente drammatico”, come viene dimostrato anche dalla “rinuncia a realizzare in Europa le gigafactory e nel contempo la chiusura di stabilimenti sull’endotermico”. Insomma, per il ministro è in corso “una tempesta perfetta” che può essere fermata solo agendo “subito”.

Per Urso “stiamo assistendo a un bollettino di guerra”, mentre l’Ue ha indicato una strada “ambiziosa” e “straordinariamente sfidante” per raggiungere la neutralità del settore auto nel 2035. Eppure per Urso a prevalere è il timore di un fallimento, più che un’opportunità di guidare anche Stati Uniti e Cina verso questo percorso: “Se raggiungiamo quella data con zero industria avremo certificato il nostro fallimento e nessuno ci seguirà”.

La proposta di Urso è anche di mobilitare “risorse comuni” europee. Il ministro, infine, spiega che l’Italia sta lavorando insieme a Francia e Polonia per presentare un nuovo documento informale per rivedere il meccanismo di aggiustamento del carbonio alle frontiere, la carbon tax. L’obiettivo è sempre lo stesso: rallentare la svolta green invece di affrontare le sfide inevitabili del futuro.