Eccolo il Paese sicuro per il governo di Giorgia Meloni. Quello in cui rimpatriare i migranti senza problemi, perché non ci sono reali problemi di sicurezza. è l’Egitto. Egitto in cui un cittadino italiano viene arrestato, senza una spiegazione, probabilmente solo per la sua attività di pornoattore. L’Egitto in cui Elanain Sharif, 44enne nato in Egitto e che da anni vive a Terni, in Umbria, viene detenuto in condizioni ritenute “disumane”, come denuncia la madre.
La storia di Elanain Sharif, arrestato in Egitto perché pornoattore
Inizia tutto il 9 novembre, quando Elanain viene arrestato appena atterrato al Cairo: il fermo è avvenuto al controllo dei passaporti. Il 44enne viene portato poi nel carcere di Alessandria d’Egitto, come scoperto – a fatica – dalla madre. Arrestato perché fa il pornoattore, con il nome d’arte Sheri Taliani.
In Egitto, va sottolineato, la pornografia viene considerata un reato molto grave. E a complicare la situazione c’è il fatto che Elanain ha il doppio passaporto, sia quello italiano che quello egiziano. E proprio utilizzando quest’ultimo ha viaggiato verso il Cairo il 9 novembre, come già fatto altre volte in passato.
Proprio il passaporto egiziano complica il lavoro della Farnesina, che ha più difficoltà nell’aprire un colloquio tra le diplomazie. Anche se il caso, garantisce la Farnesina, viene seguito con la “massima attenzione”. L’uomo si troverebbe in una struttura nota anche alle autorità italiane e, ha spiegato la madre, sarebbe appunto il carcere di Alessandria d’Egitto.
La denuncia della madre: “In carcere vive in condizioni disumane”
Torniamo al caso. A denunciare l’arresto è stata la madre del 44enne, che viaggiava con lui e che era presente al momento dei controlli in aeroporto. Alessandro Russo, avvocato dell’italo-egiziano, ha spiegato al Corriere dell’Umbria cosa è successo. A raccontarlo è la madre di Elanain: in aeroporto c’erano lui, la stessa madre e la moglie. L’uomo è stato fermato e “trattenuto a lungo negli uffici da cui è uscito con le manette ai polsi”.
Per il legale questa è una “vicenda che inevitabilmente ci riporta ai casi di Regeni e Zaky”. La famiglia di Elanain era andata al Cairo dove hanno un appartamento ed erano lì per delle commissioni. Niente di nuovo, trattandosi di viaggi che avevano fatto già altre volte. Ma stavolta, “appena arrivato è stato bloccato e gli hanno sequestrato il passaporto italiano”.
Ancora in parte ignote le motivazioni: si parla di un ipotetico post su Facebook, ma secondo chi segue il caso dall’Italia il problema sarebbe il suo lavoro da pornoattore che in precedenza ha svolto pure in Egitto, dove è proibito. Il problema, però, va oltre la questione legale.
La madre di Elanain, infatti, denuncia le condizioni disumane in cui il figlio è detenuto: “Si può stendere solo mezz’ora su una branda, ma poi deve lasciare il posto agli altri detenuti”, racconta per voce dei legali. La mamma “è riuscita a vederlo solo una volta per un paio di minuti e lui le ha detto che sta sempre in piedi perché per sedersi deve pagare”.
Queste sono le condizioni in cui il 44enne è detenuto. Che forse non stupiscono, se pensiamo ai recenti casi diplomatici che hanno riguardato l’Italia e l’Egitto, da Regeni a Zaky. Ma che, nonostante tutto, sembrano lasciare indifferenti le destre che ritengono l’Egitto un Paese sicuro. Tanto sicuro da poterci andare in vacanza, come ha sostenuto qualche esponente di centrodestra.
Proprio su questo punto il portavoce di Europa Verde e deputato di Avs, Angelo Bonelli, prova a incalzare il governo: “Tutto questo – dice riferendosi alla denuncia della madre di Elanain – è disumano e inaccettabile. Dopo l’arresto del nostro connazionale la premier Meloni può continuare ad affermare che l’Egitto è un Paese sicuro?”.