L’obiettivo è portare il taglio dell’Irpef per il ceto medio in Manovra. L’ipotesi sarebbe di portare l’aliquota al 33% ai redditi fino a 60mila euro.
“Noi abbiamo spostato l’asticella in avanti, perché abbiamo riaperto i termini per il concordato, fissati al 12 dicembre: ci auguriamo che ci sia un gettito aggiuntivo che verrà messo a servizio della riduzione dell’aliquota del ceto medio”, afferma Maurizio Leo, viceministro dell’Economia.
Ma se dal concordato bis non dovessero arrivare le risorse necessarie per tal fine, non è escluso che si possa valutare un decreto legge in cui far confluire altre risorse e che potrebbe essere varato anche successivamente alla Manovra, ai primi di gennaio.
L’assalto al treno della Manovra. Forza Italia e Lega i partiti più agguerriti
Manovra che agita i partiti di maggioranza. “Ci sono tante cose da correggere. Faremo le nostre proposte, a cominciare dalla cittadinanza, e lavoreremo anche per la riduzione della pressione fiscale”, dice il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani.
“Chiederemo la modifica della web tax che deve essere inflitta ai grandi e non ai piccoli – aggiunge – e altre proposte su cose che mi sembrano da paesi dell’Est tipo la presenza dei revisori dei conti indicati dal Mef nelle società che ricevono finanziamenti pubblici e, infine, la riforma della giustizia”.
Sono 56 gli emendamenti segnalati da Forza Italia. Tra le proposte anche l’incremento delle pensioni minime nel 2025 del 2,7% anziché del 2,2% previsto.
Si agita anche la Lega. “Si è collegato Giancarlo Giorgetti (ministro del Mef, ndr) dall’Argentina e abbiamo condiviso alcune necessità di miglioramento sul tema sicurezza, aumento delle pensioni e flat tax che sono i tre temi principali, e su questo siamo lavorando”, ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, al termine del consiglio federale del suo partito.
Salvini ha anche confermato che la Lega porterà avanti la battaglia per la riduzione del canone Rai: “Non so se sarà nella manovra o in un altro provvedimento, ma l’obiettivo è non aumentare il canone e avere la riduzione come l’anno scorso”.
FdI rinuncia alla proposta sul bonus per gli studenti delle scuole paritarie
FdI rinuncia alla proposta che puntava ad introdurre un bonus per gli studenti delle scuole paritarie. La rinuncia è una nostra vittoria, dichiara il M5S.
Che da parte sua ha segnalato 90 emendamenti. Tra le principali proposte di modifica quelle per aumentare le risorse alla Sanità pubblica (+65 miliardi in 5 anni), prevedendo – al contempo – un piano straordinario di assunzioni di personale; per l’introduzione del salario minimo a 9 euro l’ora; per l’aumento delle pensioni minime (+100 euro al mese) e per sostenere il reddito dei lavoratori in Cig. Di fronte al record storico di poveri – sottolineano i 5 stelle -, si propone inoltre il ripristino del Reddito di cittadinanza.