Dilaga la protesta sociale. Oggi stop di medici e infermieri

Nel fine settimana si fermano i treni. I metalmeccanici già sono mobilitati. A fine mese sciopero di Cgil-Uil. In atto una rivolta sociale

Dilaga la protesta sociale. Oggi stop di medici e infermieri

Scalpore ha sollevato l’appello recente del leader della Cgil Maurizio Landini alla rivolta sociale. Ma di fatto è già in atto. Mai novembre forse si ricorda più nero come quello che stiamo vivendo.

Sono 1,2 milioni le prestazioni sanitarie che potrebbero saltare per lo sciopero nazionale di 24 ore dei medici, dirigenti sanitari, infermieri e altre professioni sanitarie indetto per oggi.

Lo riferiscono Anaao Assomed e Cimo-Fesmed e gli infermieri ed altre professioni sanitarie del Nursing Up che hanno proclamato l’astensione e che manifestano a Roma in Piazza SS Apostoli.

In piazza ci sarà anche la Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri. “A rischio – dicono le sigle sindacali – tutti i servizi di assistenza, esami radiografici (50mila), 15mila interventi chirurgici programmati e 100mila visite specialistiche. Garantite le prestazioni d’urgenza”.

Le motivazioni dello sciopero dei camici bianchi

I principali motivi della protesta toccano i contratti di lavoro, compresi quelli dell’ospedalità privata, a cui vengono assegnate risorse assolutamente insufficienti; mancata detassazione di una parte della retribuzione; mancata attuazione della normativa sulla depenalizzazione dell’atto medico e sanitario; esiguo ed intempestivo incremento dell’indennità di specificità infermieristica, senza estensione alle ostetriche.

In piazza anche per protestare contro l’assenza di risorse per l’immediata assunzione di personale; la mancata introduzione di norme che impegnino i ministeri competenti all’immediata attivazione di Presidi di Pubblica Sicurezza negli ospedali italiani al fine di renderli luoghi sicuri per il personale che vi opera; mancata riforma delle cure ospedaliere e territoriali; mancata contrattualizzazione degli specializzandi di area medica e sanitaria, e mancata previsione di retribuzione anche per quelli di area non medica.

Inoltre l’ammissione ai benefici per il riconoscimento del lavoro usurante e la richiesta di sospensione per la figura dell’assistente infermiere e infine concreta abolizione del vincolo di esclusività per gli infermieri ed i professionisti sanitari ex legge n 43/2006.

Monta la protesta per una Manovra deludente

Ma soprattutto pesa la delusione per una Manovra di bilancio considerata deludente. Manovra che, peraltro, prevede un aumento dell’indennità di specificità medica di 17 euro per i medici e 14 per i dirigenti nel 2025, 115 nel 2026 per i medici e zero per i dirigenti , mentre per gli infermieri circa 7 euro per il 2025 e circa 80 per il 2026. Considerate briciole dai camici bianchi e dagli infermieri.

Ancora giorni difficili per chi si muoverà in treno a causa di un nuovo sciopero proclamato dai sindacati autonomi a partire da sabato 23 alle 21 e fino alla stessa ora della domenica.

La decisione, comunicata da Fs, è stata confermata dal sindacato Usb e coinvolgerà “tutto il personale delle società del gruppo e delle altre aziende che operano nel settore ferroviario sul territorio nazionale” spiega una nota della sigla sindacale. Ancora incerto quale sarà l’impatto e quali saranno le tratte interessate.

Lo scorso 5 novembre lo sciopero proclamato da tutti i sindacati dopo l’accoltellamento di un capotreno aveva riscosso ampie adesioni con forti disagi per i viaggiatori. L’8 novembre poi si erano fermati i treni locali (assieme a tram, bus e metropolitane) per lo sciopero unitario dei mezzi pubblici.
Per non parlare dello stato d’agitazione proclamato dai metalmeccanici. Tensioni sociali che culmineranno il 29 novembre nello sciopero generale di Cgil e Uil contro la Manovra. La mobilitazione è stata indetta per chiedere di cambiare la legge di Bilancio, considerata del tutto inadeguata a risolvere i problemi del Paese.