Se in Emilia Romagna vincere per il campo largo era più semplice, considerando che la Regione è da 54 anni guidata dal centrosinistra, molto più aperta era la sfida in Umbria.
Nove erano i candidati alla presidenza della Regione ma il testa a testa era fra il centrodestra e il campo largo, che sostenevano, rispettivamente, le candidate alla presidenza Donatella Tesei, governatrice uscente, della Lega e la civica Stefania Proietti, sindaca di Assisi e presidente della Provincia di Perugia.
Ebbene anche qui il campo extra-large ha vinto.
Proietti col 51,2% – Tesei si è fermata al 46,1% – è diventata la nuova presidente dell’Umbria.
A Terni i leader del centrosinistra per tirare la volata a Proietti
Se dunque in Emilia Romagna prevaleva, alla vigilia, l’ottimismo per un risultato considerato già a portata di mano, incertezza regnava sulle urne umbre.
Non a caso, i leader di partito – la segretaria del Pd Elly Schlein, il presidente del M5S Giuseppe Conte, insieme a Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Avs – si sono ritrovati assieme a Terni venerdì scorso.
Dopo settimane di campagna elettorale in ordine sparso, la mossa unitaria in extremis. Che è risultata vincente. E così Proietti, sostenuta anche lei come de Pascale da un campo larghissimo – dai rossoverdi al M5S, da Azione a Italia viva – ha avuto la meglio.
Tesei ha imbarcato anche il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, ma a nulla è servito.
La sconfitta di Tesei è la sconfitta di Salvini
La sua sconfitta è soprattutto la sconfitta di Matteo Salvini. È stato il vicepremier e leader della Lega a insistere per ricandidare l’uscente governatrice.
Ma se la Lega ha grandi responsabilità nell’aver indicato il nome della candidata, anche FdI ha poco da recriminare. Il Carroccio si è fermato all’7,8%, era al 37% cinque anni fa. Ma pesante è stata la flessione del partito della premier Giorgia Meloni.
FdI si è fermata al 19,4%, era al 30,8% alle politiche e al 32,6% alle Europee. Cinque anni fa era al 10,4% ma allora era prima dell’exploit di Meloni. Forza Italia unica a crescere, va oltre il 9%, era al 5,5% nel 2019, al 6,8% alle politiche e all’8,4% alle Europee.
Vola il Pd, cala il M5S ma il campo largo unito vince
Come in Emilia Romagna anche in Umbria il Pd vola, e va al 30,5%, in salita di 9 punti rispetto al 22,3% delle regionali 2019 (20,9% alle politiche e 26,38 alle Europee di giugno). Il M5S è andato poco sotto il 5% contro il 7,4% del 2019 (12,7% alle politiche e 8,87% alle Europee).
Avs si aggira attorno al 4% contro il 5,7% delle Europee e il 3,6% delle politiche. Si prevede ora riprenda quota il dibattito sul campo largo, sui veti contro il centro e sui nomi.
Anche se i conti si potranno fare solo dal prossimo lunedì. Quando saranno noti gli esiti della Costituente M5S, dove sono in gioco i ruoli di Conte e del garante Beppe Grillo, il simbolo, il nome del Movimento e pure le alleanze.
E se la segretaria del Pd in poche ore si è spostata da Bologna a Perugia per festeggiare le vittorie, Conte, invece, è rimasto nella Capitale, a preparare l’assemblea costituente che sabato e domenica disegnerà il nuovo M5S.
“Vittoria strepitosa, le promesse last minute del centrodestra non hanno ingannato gli umbri. Nessun dubbio fossi tu la candidata migliore”, ha detto Conte alla neo presidente dell’Umbria. “Stiamo preparando Nova, siamo in dirittura d’arrivo; non riesco a raggiungerti a festeggiare e ad abbracciarti, la Costituente mi blocca a Roma”.
Si è congratulata anche Meloni. “Desidero rivolgere i miei auguri di buon lavoro ai nuovi presidenti della Regione Umbria, Stefania Proietti, e della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale. Al di là delle differenze politiche, auspico una collaborazione costruttiva per affrontare le sfide comuni e lavorare per il benessere e il futuro delle nostre comunità. Un ringraziamento sentito va a Donatella Tesei ed Elena Ugolini per l’impegno, la dedizione e la passione dimostrati in questa competizione elettorale”, scrive su X la presidente del Consiglio.