In attesa che oggi la Commissione europea aggiornerà le sue previsioni, l’Eurostat conferma che la performance italiana del Pil nel terzo trimestre ci colloca tra i peggiori in Europa. Alla faccia della narrazione del duo Meloni-Giorgetti.
Nel terzo trimestre del 2024, il Pil destagionalizzato è aumentato dello 0,4% nell’area dell’euro e l’occupazione dello 0,2%. Nell’Ue è cresciuto dello 0,3% con l’occupazione in crescita dello 0,1%. Confermato rispetto alla stima flash di fine ottobre anche la stima di un Pil invariato in Italia nel terzo trimestre.
L’Ocse certifica poi che il tasso di disoccupazione nella zona Ocse è rimasto stabile al 4,9% nel settembre 2024. In Italia il tasso di disoccupazione è rimasto invariato, al 6,1% nello stesso periodo.
Proposte choc di FdI sulle scuole paritarie e della Lega sul Ponte sullo stretto
Intanto in Commissione alla Camera la Manovra riserva sorprese con gli emendamenti soprattutto della maggioranza. Fa rumore quello del deputato FdI Lorenzo Malagola.
La proposta prevede che dal 2025 alle famiglie che hanno un reddito Isee fino a 40mila euro viene riconosciuto un voucher, “spendibile esclusivamente presso una scuola paritaria”, per un importo annuale massimo pari a euro 1.500 per ogni studente frequentante.
Arriva pure la benedizione di Giuseppe Valditara. “Il governo è ben consapevole della importanza di assicurare il diritto dei ragazzi, a prescindere dal reddito, a studiare nelle scuole paritarie”, afferma il ministro dell’Istruzione.
“Niente per il carolibri qualche mese fa, oltre 7 mila posti tagliati all’organico della scuola pubblica con la Manovra. Abbiamo però scoperto che il partito di Meloni propone voucher fino a 1500 euro a chi manda i figli alle scuole paritarie. Insomma, come nella sanità, definanzia il pubblico e incentiva la fuga nel privato. Difendiamo la scuola pubblica!”, dichiara il leader del M5S, Giuseppe Conte.
Molte polemiche provoca anche l’emendamento leghista sul Ponte. Per consentire l’approvazione da parte del Cipess, entro quest’anno, del progetto del Ponte caro al ministro e leader del Carroccio Matteo Salvini, è autorizzata una spesa complessiva di circa 14,7 miliardi di euro fino al 2032, di cui 7,7 miliardi, in particolare, vengono presi delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, periodo di programmazione 2021-2027.
Rispetto allo stanziamento previsto dall’ultima legge di bilancio l’aumento è poco più di tre miliardi. Incrementare le pensioni minime nel 2025 del 2,7% anziché del 2,2% previsto nel ddl di Bilancio. È quanto chiede invece FI. Fatti due calcoli si tratterebbe di un aumento non di tre ma di 7 euro al mese.