Che fine faranno i processi contro Trump? Mi pare difficile che possa essere processarlo mentre è presidente degli Stati Uniti.
Luana Corsetti
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Gentile lettrice, non sono un estimatore di Trump di cui penso tutto il male possibile, ma mai quanto ne penso di Kamala Harris e del suo mentore Joe Biden. Ciò detto, per onestà intellettuale non si può non convenire con quanto scritto da Federico Rampini sul Corriere della sera quando ha accusato i democratici di aver scatenato su Trump “una ridda di inchieste giudiziarie spesso inconsistenti”. Noi qui lo scrivevamo un anno fa. È inconsistente, direi demenziale, la denuncia della pornodiva Stormy Daniels. Trump è accusato di aver alterato i propri bilanci per nascondere i 130mila dollari dati alla Daniels in cambio del suo silenzio sulla relazione. Doveva forse scrivere sui libri che l’aveva pagata per tacere dei loro rapporti sessuali? In campagna elettorale la Daniels lo ricattava e chiedeva altri soldi. In qualsiasi paese del mondo sarebbe finita sotto processo la pornodiva, per tentata estorsione, non il contrario. Comunque, i processi a Trump sono quattro. Da presidente potrà concedersi il perdono per i due più gravi: l’accusa di aver sobillato l’assalto al Campidoglio e di aver portato via dalla Casa Bianca alcuni documenti top secret. Non potrà assolversi, per legge, nel caso della Daniels e nell’accusa di aver tentato di alterare i risultati elettorali in Georgia. Però niente paura: pare che i giudici stiano cercando di far cadere i procedimenti in questione. La giustizia in America è inflessibile, ma solo con la gente comune. Le suona famigliare?