Albania, ecco l’emendamento-vendetta del governo

Con l'emendamento di FdI competenze sulle decisioni di convalida dei trattenimenti passano dal Tribunale dell'immigrazione alle Corti d'appello

Albania, ecco l’emendamento-vendetta del governo

L’ennesima sfida della maggioranza di centrodestra alla Magistratura è stata battezzata “Emendamento Musk”. Ovvero quell’emendamento al decreto Flussi (all’esame delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera) presentato martedì notte dalla relatrice, Sara Kelany (FdI), destinato a cambiare le competenze sulle decisioni di convalida dei trattenimenti dei richiedenti protezione internazionale.

In base al nuovo testo, non sarà più il Tribunale per l’immigrazione a dover decidere sulla sorte del richiedente asilo, ma le corti d’appello. “Per i procedimenti aventi ad oggetto la convalida del provvedimento con il quale il questore dispone il trattenimento o la proroga del trattenimento del richiedente protezione internazionale” è “competente la Corte d’appello” nel cui “distretto ha sede il questore che ha adottato il provvedimento oggetto di convalida”, recita la nuova norma.

L’emendamento è una punizione contro i giudici di Roma

Una misura che arriva dopo le pronunce del Tribunale per l’immigrazione di Roma che per ben due volte non aveva convalidato il trattenimento dei migranti portati nei centri allestiti in Albania in quanto provenienti da paesi non considerati sicuri. Uno smacco (ma anche due atti dovuti) che il governo Meloni non aveva gradito (così come Musk, del resto). Da qui il cambio in corsa.

Magi: “Non potendo cacciare i giudici, cambiano le norme”

“Non potendo cacciare i giudici che non obbediscono, per mascherare il fallimento dell’esperimento albanese – denuncia Riccardo Magi di + Europa – governo e maggioranza con un blitz serale, attraverso emendamenti fuori sacco, depositati ieri sera in commissione Affari Costituzionali, voglio rimuovere alle sezioni specializzate in materia di immigrazione la competenza a giudicare sui provvedimenti di trattenimento disposti dal questore”.

Magi aggiunge che le sezioni specializzate sull’immigrazione “sono state create proprio con la finalità di occuparsi di questi giudizi, evitando anche che il carico di lavoro di essi ricadesse sugli altri uffici. La scelta del governo quindi è dettata unicamente dal tentativo isterico di cambiare giudici sui provvedimenti relativi alla detenzione in Albania, e  avrà anche pesanti ricadute sull’organizzazione del lavoro delle Corti d’appello”.

Per l’Anm la riforma ingolferà le Corti D’Appello

Una rivoluzione destinata, anche per l’Anm, a ingolfare le aule e a rallentare le decisioni, paradossalmente anche per quelli che il diritto all’asilo non ce l’hanno. “L’impugnazione in Corte d’appello contro i provvedimenti in materia di protezione internazionale e l’attribuzione alla stessa corte della competenza sulle convalide dei trattenimenti renderanno plausibilmente meno celere la definizione dello status dei richiedenti asilo, col rischio di allungare anche i tempi di permanenza di coloro che non hanno titolo per restare in Italia”, sottolinea il segretario generale Salvatore Casciaro, “Si tratta di modifiche in grado di ingolfare gli ingranaggi della macchina della giustizia alimentando, in tempi di Pnrr, nuovo rilevante contenzioso per le Corti d’appello, già – come noto – oltremodo oberate”.

“Mentre Meloni tace e non difende la nostra sovranità dall’attacco di Musk, i suoi, con il favore delle tenebre, agiscono contro la magistratura”, commenta invece la responsabile Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, “Siamo davanti a un mostro giuridico mai visto, cambiano i giudici invece di riflettere sull’assurdità dell’accordo Italia-Albania. Nordio batta un colpo e dimostri di non essere stato definitivamente commissariato”, aggiunge.

Respinge ogni accusa la “mamma” dell’emendamento Musk, Kelany, secondo la quale, quelle della sinistra “solo affermazioni destituite di fondamento”.