Baku, 11 nov. (askanews) – I primi partecipanti arrivano allo stadio olimpico di Baku, in Azerbaigian, dove si apre la 29esima conferenza delle Nazioni Unite sul clima, con il pensiero che la vittoria di Donald Trump alle elezioni, secondo la maggior parte dei presenti, porterà gli Stati Uniti fuori dall’accordo di Parigi. L’intesa, siglata nel 2015, e da cui sono già fuori Iran, Yemen e Libia, impegna il mondo a limitare il riscaldamento globale a 2 gradi C e a proseguire gli sforzi per mantenerlo sotto 1,5 gradi C, rispetto ai livelli pre-industriali.L’Europa, anche dopo l’ultimo vertice, ha promesso che raddoppierà gli sforzi per compensare il ritiro degli Stati Uniti, ma pochi leader europei saranno a Baku. Né Emmanuel Macron né Olaf Scholz parteciperanno al vertice. Assente anche il brasiliano Lula, ospite della COP30 del prossimo anno. Il colombiano Gustavo Petro ha dato forfait a causa delle inondazioni che hanno colpito il suo Paese e il primo ministro olandese a seguito delle violenze contro i cittadini israeliani ad Amsterdam. I talebani hanno inviato una delegazione. Secondo l’UN Climate, sono stati accreditati circa 51mila partecipanti, un numero inferiore rispetto alla COP28 di Dubai.
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