Taglio del canone Rai, è scontro in maggioranza

La Lega vuole mantenere la riduzione del canone, stabilita lo scorso anno, a 70 euro. Forza Italia è contraria

Taglio del canone Rai, è scontro in maggioranza

La Lega non indietreggia nella battaglia per il taglio del canone Rai. Il partito di Matteo Salvini presenterà un emendamento ad hoc nel decreto fiscale, che è all’esame della commissione Bilancio del Senato.

Questa mattina alle 10 scadono i termini per le proposte di modifica. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, nel testo si chiederà che l’importo resti a 70 euro, com’è attualmente dopo la riduzione, da 90 a 70, introdotta l’anno scorso. Il correttivo verrà proposto anche nella legge di Bilancio. E si annuncia un duro braccio di ferro.

Braccio di ferro tra Lega e Forza Italia

Forza Italia aveva già spiegato lunedì che “non è nell’accordo di governo”. “Noi abbiamo sempre detto che siamo contrari”, ha spiegato il portavoce nazionale di Forza Italia Raffaele Nevi. “La Rai non può essere indebolita, abbiamo bisogno di un servizio pubblico forte. Che sviluppi un piano industriale capace di reggere la concorrenza del privato e dei grandi gruppi stranieri – spiega Nevi -. La Rai è un’industria importantissima del nostro Paese, che dà lavoro a migliaia di persone. L’anno scorso è stato ridotto il canone ma poi abbiamo dovuto garantire alla Rai un contributo straordinario”.

Nella manovra di quest’anno, invece, al momento è prevista invece solo una decisa spending review per il servizio pubblico. La Rai, infatti, nel 2025 non potrà aumentare le spese per il personale e per gli incarichi di consulenza, che non potranno superare il livello del 2023. E nel 2026 dovrà ridurre la spesa per personale e consulenza di almeno il 2% rispetto alla media delle spese nel triennio 2021-2023. Un taglio che raddoppia nel 2027.

Lupi dà man forte a Tajani sul no al taglio del canone

Scende in campo anche il leader di Forza Italia. “La Rai deve cambiare, domani (oggi, ndr) ci sono gli Stati Generali del servizio pubblico, dobbiamo guardare al futuro. Naturalmente con le norme attuali si eleggeranno i vertici. Siano andando, credo, nella giusta direzione per far sì che il servizio pubblico possa essere uno strumento per la crescita, ma sia anche uno strumento per far conoscere l’Italia nel mondo”, dichiara Antonio Tajani.

“Ecco perché credo che non si debba abbassare il canone della Rai: abbiamo bisogno di continuare a essere presenti sul palcoscenico internazionale con i nostri corrispondenti Rai e con le trasmissioni che vanno a rinforzare il ricordo del Paese natale per tanti italiani che vivono all’estero”, aggiunge.

Gli dà man forte Maurizio Lupi. “Siamo contrari al taglio del canone Rai che è già stato ridotto negli anni precedenti. Una misura demagogica che non ha fatto risparmiare soldi allo Stato”.