Gelo tra Lufthansa e il Mef, si blocca l’accordo su Ita

Salta, almeno per ora, l'accordo tra Ita e Lufthansa per una richiesta di sconto da 10 milioni del vettore tedesco.

Gelo tra Lufthansa e il Mef, si blocca l’accordo su Ita

Due anni di trattative che rischiano di svanire in un attimo, anzi per essere precisi in una sola notte. L’accordo tra Ita e Lufthansa, proprio quando sembrava pronto a essere chiuso, è tornato in bilico. Bruxelles attendeva la consegna del piano finale entro mezzanotte, ma non è andata così. L’ultimo via libera dell’Ue dovrà attendere. Ma lo stop non è avvenuto sul fronte della concorrenza, quello su cui attendeva il documento la Commissione Ue. I motivi sono altri. Nella notte le due parti non sono riuscite a trovare un accordo. E così i documenti, firmati dalla compagnia italiana, da quella tedesca e anche dai vettori rivali che dovevano prendere gli slot lasciati liberi (EasyJet, AirFrance e Iag) non sono stati consegnati. A mancare è l’ultima firma, quella del ministero italiano dell’Economia.

Ita-Lufthansa, è stallo ma le trattative proseguono

Cosa è successo? Nelle trattative per chiudere il pagamento della seconda tranche di Ita, Lufthansa ha chiesto al Mef uno sconto sul prezzo finale, spiegando che questa richiesta sarebbe legata al costo di alcuni investimenti fatti dopo l’accordo tra le due compagnie del 2023. In particolare si parla di circa 10 milioni che il vettore tedesco vorrebbe levare dal prezzo finale di 829 milioni. La giustificazione è anche un’altra: Ita, secondo l’azienda tedesca, avrebbe perso valore rispetto a sei mesi fa e quindi andrebbe rivisto il prezzo come solitamente previsto negli accordi sull’aggiustamento del costo che vengono inseriti negli accordi industriali.

Per il ministero dell’Economia, però, la richiesta è irricevibile perché gli investimenti fatti erano stati decisi già nell’accordo con i tedeschi. E poi perché, secondo il Mef, Ita avrebbe migliorato la propria posizione economica e avrebbe quindi persino un valore maggiore rispetto al 2023. L’accordo non è comunque saltato e anche il ministro Giancarlo Giorgetti ha detto, durante un evento a porte chiuse, che le trattative sono “in corso” e che bisogna comunque tutelare la compagnia.

Per il momento a Bruxelles le preoccupazioni non sembrano elevatissime. L’impressione è che l’operazione non sia a rischio e che non possa sfumare un’intesa da 829 milioni per soli dieci milioni. Come a dire che un accordo si troverà. Per il momento la Commissione europea aspetta di sapere le decisioni tanto del Mef quanto di Lufthansa. Mentre Giorgetti ha evitato comunque di parlare con i giornalisti dopo l’Ecofin. Sul fronte di Bruxelles, comunque, non c’è troppa fretta: le parti hanno tempo fino all’11 novembre per inviare il pacchetto firmato da tutti alla Commissione. Le trattative proseguono.