Al via gli Stati Generali del servizio pubblico. Ma resta aperto il nodo presidenza Rai

La presidente Floridia lancia la due giorni del servizio pubblico, ma lo stallo sulla presidenza Rai è un macigno su ogni possibile riforma

Al via gli Stati Generali del servizio pubblico. Ma resta aperto il nodo presidenza Rai

Due giorni per “riflettere sulla necessità di adeguare il servizio pubblico ai principi del Media Freedom Act europeo”. Così la presidente della commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia (M5s) presenta gli Stati Generali del servizio pubblico, in calendario domani e giovedì a palazzo Giustiniani.

Floridia: “Stati Generale e Presidenza Rai sono cose diverse”

Alla manifestazione parteciperanno rappresentanti istituzionali, esperti e sono previsti dei panel per “disegnare” un servizio pubblico libero dai partiti. Disegni utopici a parte, aleggia sulla due giorni lo stallo del voto per la presidenza Rai, anche se Floridia precisa che “Stati Generali e la nomina del futuro presidente della Rai sono due fatti assolutamente distinti tra loro”.

Sarà, tuttavia la nomina di Simona Agnes resta sospesa e pesa come un macigno su ogni vicenda che tocca viale Mazzini. Le opposizioni – la scorsa settimana – avevano chiesto una convocazione con urgenza dell’ufficio di presidenza della Vigilanza Rai per includere nell’ordine del giorno il completamento dell’iter istituzionale di nomina della governance, tuttavia una data ancora non c’è. Se ne parlerà nelle prossime settimane, ha fatto sapere lo staff di Floridia.

La maggioranza non ha fretta

I ritardi sulla convalida della nomina di Agnes non sembrano, però, animare il dibattito all’interno del Cda Rai alla vigilia degli Stati generali. “Non ne stiamo parlando”, spiega un consigliere, ricordando che si tratta di un problema politico e, in ogni caso, “abbiamo un facente funzioni (Antonio Marano, ndr) che fa il presidente sino alla conferma di Agnes”.

Ma il Cda deve affrontare la tegola “canone”

Viale Mazzini, che all’esito del primo Cda del nuovo corso aveva espresso preoccupazioni per i tagli previsti in Manovra, dovrà comunque confrontarsi con l’ultimo capitolo della “vicenda canone”. La Lega ha infatti presentato un emendamento alla legge di Bilancio per ripristinare la riduzione da 90 a 70 euro, previsto dalla Finanziaria del 2023.