“Che il Csm torni a tutelare i magistrati”. È la richiesta fata ieri da Magistratura Democratica. Un invito (ma è molto più di questo) che l’associazione ha lanciato a seguito dei pesanti attacchi ricevuti dai magistrati da parte dell’esecutivo e da esponenti della maggioranza. L’ultimo, due sere fa da parte della premier Giorgia Meloni, che ha inveito contro il giudice bolognese “reo” di aver fatto ricorso alla Corte di giustizia europea sul decreto Paesi Sicuri.
Magistratura Democratica: “Attacchi ripetuti ai giudici sgraditi”
“Si ripetono con sempre maggiore frequenza gravi attacchi ai magistrati che nell’esercizio delle loro funzioni assumono decisioni sgradite alla contingente maggioranza politica”, ha messo ieri nero su bianco Md. In una nota l’associazione sottolinea che “si tratta di attacchi che esorbitano dal sacrosanto diritto di critica dei provvedimenti giudiziari: essi indugiano sulla vita privata dei magistrati e persino dei loro familiari, con l’esposizione di fatti che nulla hanno a che fare con il merito dei provvedimenti assunti; attribuiscono ai magistrati e alla magistratura l’elaborazione di disegni condizionati da appartenenze politiche, fondando tali gravi affermazioni su mere congetture; talora si spingono alla profilazione dei magistrati, quando non al dossieraggio”.
L’associazione parla poi di “attacchi gravi per i toni utilizzati, talora sguaiati, gratuitamente offensivi, violenti, e perché, spesso, provengono da persone che rivestono alti incarichi istituzionali” e di “dichiarazioni che, poi, risultano amplificate dai media”.
L’appello al Csm per avere tutela
Da qui l’appello al Csm: “Negli ultimi anni, troppe volte, a fronte di attacchi alla persona del magistrato, il Csm ha abdicato all’esercizio di questa alta responsabilità istituzionale: rinunciando a intervenire a tutela di un magistrato, tardando ad aprire la pratica a tutela, procrastinandone intollerabilmente la trattazione, e indugiando in calcoli e tatticismi che non sono all’altezza del mandato che la Costituzione affida al Csm”.
Per questo, chiedono “con forza” che il Consiglio superiore della magistratura “torni a esercitare il ruolo di garanzia che la Costituzione gli affida”. “Diversamente – conclude Md – il rischio è che della credibilità della funzione giudiziaria restino soltanto macerie”.
Le reazioni sguaiate della destra contro la magistratura
Immediata la risposta “a tono” della maggioranza: per Maurizio Gasparri “la nota di Magistratura democratica è temeraria e irricevibile. Invece di chiedere scusa agli italiani per le sentenze emesse, per le mail pubblicate e per tutta una serie di comportamenti gravissimi e contrari ai principi costituzionali, Md si mette pure a minacciare chi usa i toni adeguati nei confronti di certe persone. Farebbero meglio a chiedere scusa e poi a tacere”. La Lega, invece, ricorda che “i tribunali non sono un centro sociale e gli italiani si aspettano meno chiacchiere e più lavoro”.