La Liguria è vista da tutti come il “laboratorio” del possibile centrosinistra. Roberto Traversi, deputato e referente regionale del Movimento Cinque Stelle, voi vi siete spesi molto per tenere fuori Italia viva dalla coalizione. Se vincerà Andrea Orlando è la prova che si può fare a meno di Matteo Renzi?
“Se Andrea Orlando vincerà sarà una dimostrazione concreta che è possibile costruire un’alternativa di centrosinistra senza il bisogno di Italia Viva e di Matteo Renzi. La mancata partecipazione di Italia viva è frutto della determinazione del M5S che non ha inteso partecipare alla competizione elettorale con una forza politica che voleva contemporaneamente essere in maggioranza in Comune e far parte di una coalizione attualmente di opposizione. Abbiamo lavorato per una coalizione autenticamente progressista, che guarda al futuro senza compromessi”.
Marco Bucci, sindaco di Genova e candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Liguria, magnifica la sanità ligure. Qual è il vero stato degli ospedali regionali?
“La realtà della sanità ligure è molto diversa da quella dipinta da Marco Bucci. Gli ospedali regionali soffrono di gravi carenze strutturali, di personale e di risorse. A questo si aggiunge un buco di bilancio di 230 milioni di euro che pesa come un macigno sul sistema sanitario ligure, compromettendo la qualità e la tempestività dei servizi. È necessario un piano di investimenti seri per garantire assistenza adeguata ai cittadini, specialmente nelle aree più isolate e vulnerabili della regione”.
Uno dei pilastri del sistema Toti era il legame con la sanità privata, tanto che si è creato un buco di bilancio. Se doveste vincere, come cambierebbe il rapporto Regione-privati?
“Se dovessimo vincere, il nostro obiettivo sarebbe potenziare la sanità pubblica, mettendo al centro i bisogni dei cittadini e la trasparenza nell’uso delle risorse. Non siamo contrari al contributo dei privati, ma deve essere chiaro che la priorità è rafforzare e migliorare il sistema sanitario pubblico, evitando sprechi e deficit come quello di 230 milioni di euro generato dal sistema attuale”.
Orlando ha proposto un “salario minimo” per le opere pubbliche e un “reddito di cittadinanza” regionale. Può essere un esempio per le altre Regioni a guida centrosinistra?
“Siamo lieti che due dei punti programmatici del M5S siano stati accolti anche da Andrea Orlando e siano stati inclusi nel programma di coalizione. Il salario minimo e il reddito di cittadinanza regionale possono diventare un modello per le altre Regioni, mostrando come il fronte progressista possa puntare su misure concrete per migliorare la qualità della vita dei cittadini”.
Il cavallo di battaglia di Bucci è che voi siate “quelli del no a tutto” e nella campagna elettorale ha costantemente invocato il pericolo che fermiate i cantieri. È un pericolo reale?
“Non siamo ‘quelli del no’, ma ‘quelli del come’. I famosi cantieri bloccati sono stati fermati da sentenze del TAR, azioni di comitati supportati dalle opposizioni e inchieste che hanno evidenziato le storture di un sistema malato. Noi del M5S, nei governi Conte I e II, abbiamo investito molto in Liguria: dal decreto Genova fatto a Chigi ai fondi per l’elettrificazione delle banchine portuali al ribaltamento a mare di Fincantieri. Abbiamo riavviato il nodo ferroviario fermo da tempo, fino ai fondi del PNRR, ottenuti da Giuseppe Conte, che il governo attuale non è in grado di utilizzare adeguatamente. Il vero pericolo non è fermare i cantieri, ma lasciare che progetti importanti si perdano per mancanza di competenza, visione e poi di trasparenza”.
Qual è il primo provvedimento che secondo lei una giunta di centrosinistra dovrebbe varare?
“Purtroppo il primo provvedimento come giunta di maggioranza da fare è varare un piano di rientro delle risorse nel bilancio della sanità, colmando il buco di 230 milioni di euro. È fondamentale agire in modo concreto sulle problematiche delle liste d’attesa e sulla qualità dei servizi per i cittadini”.
La diga. Due settimane fa il ministero dell’Ambiente ha dato il via libera a Bucci per far riempire i cassoni con fanghi tossici. Una notizia che non sembra aver suscitato la prevedibile protesta dei liguri, secondo lei perché?
“La notizia del via libera del ministero dell’Ambiente a Bucci per riempire i cassoni con fanghi tossici non ha suscitato la prevedibile protesta dei liguri perché temi come questo spesso non ricevono la giusta rilevanza dai media, rimanendo marginali nel dibattito pubblico”.
Se vincerete, Bucci sarà ancora commissario straordinario alla diga foranea?
“Se vinceremo, è fondamentale rimuovere Bucci dall’incarico di commissario straordinario alla diga foranea, poiché le scelte fatte finora non sembrano tutelare adeguatamente l’ambiente e la salute dei cittadini liguri. Inoltre non troviamo opportuno che il Sindaco ricopra più ruoli, poiché tutto ciò non può garantire una gestione equa e trasparente di tutte le tematiche”.
Perché Bucci rappresenta la continuità con Giovanni Toti e il suo sistema?
“Bucci rappresenta la continuità con Giovanni Toti e il suo sistema perché entrambi hanno condiviso scelte politiche e amministrative che hanno portato a problemi strutturali. La loro gestione ha privilegiato interessi particolari anziché il benessere dei cittadini liguri. Ricordo le numerose cene, eventi, fotografie condivise da Bucci, Toti, Spinelli e Signorini che non possono far pensare ad altro se non ad una continuità. Tre sono stati arrestati e uno si è candidato”.