La Sveglia

Tra tribunali e governo chi sta esondando davvero?

C’è qualcosa di poeticamente perfetto nel tempismo con cui il Tribunale di Roma ha rigettato la richiesta di sorveglianza speciale per Giacomo Baggio di Ultima Generazione, proprio mentre il ministro Nordio tuonava contro la magistratura rea di “esondare”. Viene da chiedersi chi stia davvero esondando in questo Paese dove i fiumi tracimano con regolarità tragica mentre il governo si affanna a criminalizzare chi protesta per il clima.

La sentenza del Tribunale è cristallina: le azioni di Baggio non sono espressione di pericolosità sociale ma di appartenenza a un movimento che persegue l’ideale di contrastare il disastro ambientale. Una lezione di diritto e di democrazia servita su un piatto d’argento a chi vorrebbe trasformare il dissenso in reato.

È la terza volta che i tribunali respingono tentativi di applicare la sorveglianza speciale agli attivisti climatici. Tre schiaffi al tentativo grottesco di equiparare la disobbedienza civile nonviolenta alla criminalità organizzata. Ma questo governo preferisce sprecare tempo e risorse per intimidire chi ha il coraggio di alzare la voce mentre il Paese affonda nel fango.

Il DDL sicurezza è l’ultimo atto di questa deriva autoritaria. Un provvedimento talmente “iniquo” e “illiberale” da spingere persino i penalisti allo sciopero. Ma mentre la politica si arrampica sugli specchi della repressione, la magistratura ci ricorda che in uno Stato di diritto la protesta pacifica non può essere silenziata.

La storia insegna che nessuna repressione ha mai fermato le idee giuste. E di giusto, in questa storia, c’è solo chi ha il coraggio di alzarsi in piedi per difendere il futuro di tutti.