Il Csm si spacca, ma chiede la tutela dei giudici che non hanno convalidato il trattenimento dei migranti in Albania

Il Csm si spacca ma chiede l'apertura di una pratica a tutela dei giudici che hanno firmato l'ordinanza sui migranti in Albania.

Il Csm si spacca, ma chiede la tutela dei giudici che non hanno convalidato il trattenimento dei migranti in Albania

Nonostante le divisioni, il Consiglio superiore della magistratura (Csm) ha avviato una pratica a tutela dei giudici del tribunale di Roma che non hanno convalidato il trattenimento dei 12 migranti nei centri italiani in Albania. L’atto è stato depositato all’ufficio di presidenza ed è stato firmato dai sei consiglieri di Area, dai quattro di Unicost e da una di Magistratura democratica. A cui si aggiungono le firme dei membri laici di Pd, Movimento 5 Stelle e Italia Viva.

Il Csm si divide

La spaccatura, come detto, è però evidente: a dire no e non sottoscrivere il documento è Magistratura Indipendente. Sostenendo che la pratica “per com’era formulata non poteva essere sottoscritta”, pur ribadendo la solidarietà ai colleghi del tribunale di Roma che “hanno in coscienza applicato il diritto con professionalità e indipendenza”. Niente sottoscrizione anche da parte dei consiglieri laici del centrodestra, espressione dei partiti di maggioranza, che non hanno firmato la pratica.

Sono sei i magistrati della sezione immigrazione del tribunale di Roma che hanno firmato l’ordinanza con cui è stata stabilita la mancata convalidata del trattenimento in Albania in applicazione della sentenza della Corte di giustizia europea del 4 ottobre. Tra loro ci sono iscritti ad alcune correnti, altri non iscritti e anche qualcuno di Magistratura Indipendente. Nel documento si lancia l’allarme contro le dichiarazioni di alcuni rappresentanti delle istituzioni che “alimentano un ingiustificato discredito nei confronti della magistratura” e si apre quindi “una pratica a tutela della sua indipendenza e autonomia”.