Se l’occupazione in Italia sale, il merito è dell’abolizione del Reddito di cittadinanza. Questa è la convinzione del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Che, evidentemente, preferisce gli slogan alla realtà. Urso, intervenendo all’assemblea di Assolombarda, ha detto che in questi due anni di governo, “anche grazie al fatto che il governo ha avuto il coraggio di cancellare il Reddito di cittadinanza, l’occupazione è aumentata di un milione di persone”. Il ministro parla di “crescita record dell’occupazione” grazie al fatto che “le persone sono tornate al lavoro”. Le parole di Urso vengono aspramente criticate da chi il Reddito di cittadinanza l’ha voluto e introdotto, ovvero il Movimento 5 Stelle, che con Michele Gubitosa parla di “bufala” e sostiene che la crescita dell’occupazione è legata al Pnrr.
Reddito di cittadinanza e occupazione, parlano i numeri
Ma cosa dicono davvero i numeri? Nel 2022 il tasso finale di occupazione (dell’anno, e non il dato di fine anno a dicembre) è stato del 60,1%. Parliamo di una crescita di 1,9 punti percentuali rispetto all’anno precedente e di 1,1 punti rispetto al 2019, ovvero prima della pandemia. Sempre rispetto al pre-pandemia. Tra l’altro, rispetto al pre-Covid, l’aumento più rilevante (dell’1,9%) si è registrato al Sud e ha riguardato soprattutto il quinto più povero della popolazione. Andiamo però avanti, al 2023. Quando il Reddito di cittadinanza era ancora in vigore, con l’inizio della sua cancellazione avvenuta solo a fine anno.
Il tasso di occupazione è salito al 61,5%, aumentando di 1,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Fin qui, con il Reddito di cittadinanza ancora in vigore, l’occupazione è cresciuta a ritmi elevati, oltre l’1% annuo. Ma questa corsa si è fermata proprio nel 2024, ovvero quando è stato abolito il Reddito di cittadinanza. Se andiamo a vedere i dati sull’occupazione di quest’anno la crescita è decisamente più lenta. Non abbiamo, ovviamente, ancora il dato definitivo dell’anno, ma possiamo andare a vedere quello che è stato il picco.
Una cifra quindi più favorevole per il governo, essendo il picco e non la media dei mesi. Eppure, nonostante questo, l’occupazione ad agosto è stata del 62,3%. Una crescita solo di 0,4 punti rispetto al 61,9% di dicembre. In otto mesi la crescita è stata un terzo di quella degli anni precedenti. E, ricordiamo, parlando di picco e non di media, perché in quel caso la crescita sarebbe persino molto minore. In pratica senza Reddito di cittadinanza l’aumento dell’occupazione ha subito un netto rallentamento. Ovvero l’esatto opposto di ciò che sostiene Urso.