Mentre l’Ucraina continua a faticare nell’ottenere forniture militari dall’Occidente, che ormai arrivano col contagocce, la Russia, oltre a segnare continui avanzamenti nel Donbass, vede crescere sempre più il supporto alla guerra da parte della Corea del Nord. La situazione sembra peggiorare per Volodymyr Zelensky e il suo piano di vittoria, giudicato dall’amministrazione di Joe Biden come troppo centrato sulla fornitura di armi dagli alleati e sul loro via libera per utilizzarle in territorio russo, oltre che mancante di significativi passi diplomatici.
L’atteso viaggio a Kiev del segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, non ha portato buone notizie per sbloccare la situazione. Come anticipato dal Wall Street Journal, l’alto funzionario statunitense si è limitato a portare “un messaggio di forte impegno degli Stati Uniti nello sforzo bellico dell’Ucraina”, senza però offrire nuova assistenza militare o il permesso per le forze ucraine di utilizzare missili a lungo raggio all’interno della Russia.
La Corea del Nord schiera 12mila soldati al servizio di Putin
Un faccia a faccia i cui esiti rischiano di aggravare ulteriormente la già difficile situazione dell’Ucraina al fronte. Sul campo di battaglia, infatti, l’esercito di Vladimir Putin avanza – seppur lentamente – continuando a conquistare villaggi nel Donbass, mentre sottopone il resto dell’ex repubblica sovietica alla consueta pioggia di bombe e missili. Gli attacchi aerei si sono concentrati soprattutto nella regione di Kharkiv, dove si sono registrati dodici feriti e danni alle infrastrutture elettriche, causando interruzioni di corrente in gran parte della città, situata nel nord-est dell’Ucraina.
A confermare la notizia sono stati il governatore della regione di Kharkiv, Oleg Synegoubov, e il sindaco della città, Oleg Terekhov, che temono l’inizio di una nuova campagna russa di attacchi contro le infrastrutture energetiche civili del Paese. Attacchi che non hanno risparmiato neanche il centro della città di Zaporizhzhia, nell’Ucraina meridionale, dove una pioggia di missili ha colpito numerosi obiettivi civili, inclusi asili nido, dormitori ed edifici, causando il ferimento di due persone: un uomo di 49 anni e una donna di 48, entrambi in condizioni critiche, come riferisce il capo dell’amministrazione militare regionale ucraina, Ivan Fedorov.
Zelenski perde la pazienza con gli alleati e chiede di condannare la Corea del Nord
Di fronte alle crescenti difficoltà dell’esercito di Zelensky, desta preoccupazione il crescente impegno della Corea del Nord a supporto della Russia. Se inizialmente l’accordo tra Putin e Kim Jong-un si limitava alla fornitura di oltre 4 milioni di munizioni, ora il patto è stato esteso con l’invio di almeno 12mila truppe di Pyongyang. Questo supporto militare non è stato pubblicizzato dal regime nordcoreano, in netta contrapposizione con l’Occidente, che invece continua a esporre pubblicamente forniture militari che tardano ad arrivare.
La presenza delle truppe nordcoreane è stata svelata dalla Corea del Sud e dall’Ucraina, che ha raccolto “prove” del loro schieramento sul campo. Per questo motivo, il presidente Zelensky, sempre più scoraggiato, ha chiesto agli alleati una “risposta forte a tale sviluppo strategico”. “Sono grato a quei leader e rappresentanti di Stati che non chiudono gli occhi e parlano francamente di questa cooperazione, che sta conducendo a una guerra più ampia”, ha aggiunto il leader di Kiev, avvertendo che “l’instabilità e le minacce globali potrebbero aumentare significativamente una volta che la Corea del Nord sarà coinvolta nei moderni teatri bellici”. Sebbene Zelensky abbia fornito video e immagini satellitari che proverebbero tali movimenti, il segretario americano Austin ha dichiarato di “non poter confermare il dispiegamento di truppe della Corea del Nord”.
Il segretario della Nato attacca: “Questa è una significativa escalation del conflitto”
Invece, il governo di Seul ha preso posizione convocando l’ambasciatore russo per condannare il supporto alla guerra fornito da Pyongyang, mentre il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha dichiarato su X: “Ho parlato con il presidente della Corea del Sud riguardo alla stretta partnership tra la NATO e Seul, la cooperazione industriale nel settore della difesa e la sicurezza interconnessa dell’area euro-atlantica e indo-pacifica. L’invio di truppe nordcoreane per combattere a fianco della Russia in Ucraina segnerebbe una significativa escalation”.
A queste dichiarazioni delle autorità di Seul ha risposto il Cremlino, affermando che “la cooperazione tra Russia e Corea del Nord avviene nel quadro del diritto internazionale e non è diretta contro gli interessi di sicurezza della Repubblica di Corea”. Diversa invece è stata la risposta – seppur indiretta – alle parole di Rutte, con il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, che ha ribadito che la Corea del Nord è “un vicino e un partner stretto della Russia” e che i due Paesi stanno “sviluppando e continueranno a sviluppare” le loro relazioni “in tutti i settori”, poiché “questo è un nostro diritto sovrano e non dovrebbe preoccupare nessuno, dato che questa cooperazione non è diretta contro Paesi terzi”.