Ci sarebbe lo zampino dei clan dietro all’elezione del sindaco di Poggiomarino, in provincia di Napoli, Maurizio Falanga. A sostenerlo è la Direzione distrettuale antimafia partenopea che contesta al primo cittadino, al vice sindaco dello stesso paese e a un imprenditore, a seconda delle posizioni, il reato di scambio elettorale politico-mafioso, con l’aggravante dell’avvenuta elezione di due delle persone coinvolte, tra cui lo stesso Falanga.
Secondo quanto trapela, il clan Giugliano, attivo sul territorio comunale, tramite un proprio esponente apicale, previo accordo con gli altri indagati, avrebbe esercitato la propria forza di intimidazione ed influenza criminale al fine di condizionare le preferenze di voto, dietro promessa, ad elezioni concluse, di ottenere l’erogazione di denaro proveniente dall’affidamento di appalti pubblici o altre utilità.
Scambio elettorale politico-mafioso: arrestato il sindaco di centrodestra di Poggiomarino e altre due persone. Per i pm, aveva dominato le elezioni grazie all’aiuto dei clan
Alle comunali del 2020, Falanga – eletto grazie a una coalizione che raggruppava diverse liste civiche e con il sostegno di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Unione di Centro – aveva ottenuto quasi il 60 per cento delle preferenze. Un risultato che gli aveva permesso di stracciare i rivali, tra cui il candidato dei dem e del centrosinistra Giuseppe Annunziata, al punto che la vittoria apparve evidente già nelle prime fasi dello scrutinio.